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I genitori adottivi sono come Tommaso a cui viene chiesto di credere sulla parola

11 aprile 2021. II domenica di Pasqua. Vilma e Sergio Barel del gruppo famiglie Ai.Bi. Friuli Venezia Giulia, commentano il passo del Vangelo secondo Giovanni 20, 19-31.

 


Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 19-31

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli  gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».  Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».  Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

 

 

Credo che tu sia mio figlio….

Tommaso vuol bene a Gesù, vorrebbe tanto che fosse nuovamente tra loro, ma il racconto degli altri discepoli gli sembra troppo “grande” per essere vero e non riesce a credere. In realtà solo a lui viene chiesto di credere sulla parola, gli altri hanno visto con i loro occhi Gesù e, per loro, è stato immediato credere.

Noi genitori adottivi siamo i discepoli a cui viene chiesto di credere; credere che quei bambini e ragazzi che ci sono stati affidati, rinasceranno figli.

A volte siamo come i discepoli che vedono Gesù e credono subito, più spesso siamo come Tommaso a cui viene chiesto di credere senza aver visto. E a volte dubitiamo. Come Tommaso, vogliamo una prova. Non riusciamo a credere alla rinascita dei nostri figli.

Ma il Signore ci dice: “Beati quelli che pur non avendo visto, crederanno!”

In questo siamo chiamati: a continuare a credere che quei ragazzi sono figli, nostri e del padre; continuare a credere anche quando non vediamo nessun segno, perché come Cristo è risorto e si è manifestato, i nostri figli manifesteranno la loro rinascita anche se noi non la vediamo, perché lontana nel tempo e nello spazio.

Vilma e Sergio Barel

Gruppo famiglie Ai.Bi. Friuli Venezia Giulia



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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