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Dovremmo avere l’umiltà di certi anziani che, forse perché ormai il loro udito non è più fine, recitano a mezza voce le preghiere riempiendo la chiesa di bisbigli

Renata e Giovanni chiedono alle famiglie de “La Pietra Scartata” in questo giovedì 22 aprile, di pregare: “Affinché noi famiglie riusciamo a trovare qualche momento ogni giorno per pregare insieme in famiglia con i nostri figli, il Signore ci guiderà e alleggerirà le fatiche della giornata dandoci fiducia con la Sua presenza”.


IL FILO DELLA PREGHIERA (Giovedì 22 Aprile 2021 ore 21,00).

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

 

 

 

Preghiera allo Spirito Santo

O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora
in quanti ascoltano la tua parola e la mettono in pratica,
manda il tuo Spirito, perché richiami al nostro cuore
tutto quello che il Cristo ha fatto e insegnato,
e ci renda capaci di amarci gli uni gli altri
come lui ci ha amati.


Preghiera per la famiglia

Fa’ o Signore che ogni famiglia sulla terra
diventi sorgente di Divina carità.
Guida i pensieri e le pene dei coniugi
verso il bene delle loro famiglie
e di tutte le famiglie del mondo.
Fa’ che le giovani generazione trovino nella famiglia
un forte sostegno per la loro umanità
la loro crescita nella Verità e nell’amore.
Amen.

Stralcio dall’Udienza Generale di Papa Francesco di Mercoledì 21 Aprile 2021: Catechesi sulla preghiera – 30. La preghiera vocale.

“… Le parole nascono dai sentimenti, ma esiste anche il cammino inverso: quello per cui le parole modellano i sentimenti. La Bibbia educa l’uomo a far sì che tutto venga alla luce della parola, che nulla di umano venga escluso, censurato. Soprattutto il dolore è pericoloso se rimane coperto, chiuso dentro di noi… Un dolore chiuso dentro di noi, che non può esprimersi o sfogarsi, può avvelenare l’anima; è mortale… La prima preghiera umana è sempre una recita vocale. Per prime si muovono sempre le labbra. Anche se tutti sappiamo che pregare non significa ripetere parole, tuttavia la preghiera vocale è la più sicura ed è sempre possibile esercitarla. I sentimenti invece, per quanto nobili, sono sempre incerti: vanno e vengono, ci abbandonano e ritornano. Non solo, anche le grazie della preghiera sono imprevedibili: in qualche momento le consolazioni abbondano, ma nei giorni più bui sembrano evaporare del tutto. La preghiera del cuore è misteriosa e in certi momenti latita. La preghiera delle labbra, quella che si bisbiglia o che si recita in coro, è invece sempre disponibile, e necessaria come il lavoro manuale… Tutti dovremmo avere l’umiltà di certi anziani che, in chiesa, forse perché ormai il loro udito non è più fine, recitano a mezza voce le preghiere che hanno imparato da bambini, riempiendo la navata di bisbigli. Quella preghiera non disturba il silenzio, ma testimonia la fedeltà al dovere dell’orazione, praticata per tutta una vita, senza venire mai meno. Questi oranti dalla preghiera umile sono spesso i grandi intercessori delle parrocchie: sono le querce che di anno in anno allargano le fronde, per offrire ombra al maggior numero di persone. Solo Dio sa quando e quanto il loro cuore fosse unito a quelle preghiere recitate: sicuramente anche queste persone hanno dovuto affrontare notti e momenti di vuoto. Però alla preghiera vocale si può restare sempre fedeli. È come un ancora: aggrapparsi alla corda per restare lì, fedeli, accada quel che accada…”.

Momento di silenzio (la durata è a discrezione di ciascuna famiglia)

 

 

Le preghiere delle famiglie:    

Renata e Giovanni chiedono a tutti noi di pregare così: “-Insegnaci a pregare-, chiedono i discepoli a Gesù, e Gesù insegna una preghiera vocale: il Padre Nostro. Seguendo la catechesi di Papa Francesco vogliamo anche noi chiedere a Gesù di accompagnarci nella preghiera. Preghiamo affinché noi famiglie riusciamo a trovare qualche momento ogni giorno per pregare insieme in famiglia con i nostri figli, il Signore ci guiderà e alleggerirà le fatiche della giornata dandoci fiducia con la Sua presenza”.

Renata e Giovanni chiedono a tutti noi di pregare così: “Signore, in questi giorni abbiamo festeggiato il 19° anno dal primo abbraccio con nostra figlia, la seconda nascita! Ti ringraziamo per il grande, immeritato dono, che hai posto nella nostra famiglia sorprendendoci ogni giorno con la Tua presenza sempre viva che traspare dagli occhi di nostra figlia”.

Tutti noi insieme, chiediamo al Signore di custodire questi amici: Morgan e Samuele, Lucas e Samuel con Jesuane, Paul, Marta, Andrea, Esther, Stefania, Francesca e Veronica, Xiuxiào, Filippo e Annalia, Giacomo, Jussara, Rafael, Kamelia, Fabio, Giuly, Pasquale, Martin, Gabriele e Pietro, Antonella, Daniela, Julia e Marjana, Rayan, Ray, Cindy, Mery, Artur, Mariangela, Rabia, William, Ronny, Kasambi, Chenchèn, Giulia, Aurora, Kevin e Francesco, Rosa, John, Paulo e Kakà.

(Ciascuno aggiunga i propri cari e ce lo comunichi, così li inseriamo. Indicateci anche le situazioni risolte, potremo così condividere con gioia gli effetti della nostra fiduciosa preghiera).   

 

Padre nostro…

 

 

Pensiero del giorno:

“La santità non consiste nel fare cose straordinarie.

Essa consiste nell’accettare, con un sorriso,

quello che Gesù ci manda.

Essa consiste nell’accettare e seguire

la volontà di Dio”

(Madre Teresa di Calcutta)

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

 

 

Si consiglia di avere un simbolo, un oggetto o altro che ci permetta di fare un po’ di “deserto” intorno a noi (una Bibbia, o un crocefisso, o altro). Si consiglia inoltre che la preghiera sia recitata dalla coppia. Per coloro che recitano la Liturgia delle Ore potrebbe precederla o seguirla. Giorno previsto: il giovedì alle ore 21,00 (secondo le possibilità di ciascuna famiglia).

 

Coloro che volessero inviarci le proprie preghiere o volessero chiedere di pregare per una persona a loro cara possono contattarci all’indirizzo: ilfilodellapreghiera@aibi.it.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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