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E così assistiamo a “famiglie” con due o tre cani e zero figli

Sempre meno figli, sempre più povere, sempre più ai margini della comunicazione: c’è bisogno di un cambio radicale di mentalità e di politiche per difendere e aiutare le famiglie italiane


Si parla tanto, con l’ufficailità degli ultim dati Istat relativi a gennaio che segnano un ulteriore ribasso, del drammtico calo delle nascite in Italia. Tutto vero, ma, purtroppo, il quadro complessivo è probabilmente ancor più desolante di quanto non dicano i numeri. Perché il fatto di avere sempre meno nuovi nati è sintomo di una cultura e una politica che, nei fatti, hanno relegato la famiglia al fondo della lista degli “interessi”.

La famiglia: un’istituzione da tornare a difendere

A livello politico, quello dell’assegno unico universale è forse il primo segnale che va verso la famiglia in oltre un decennio di politiche che, al più, hanno rincorso le emergenze, senza mai prevedere un piano davvero strutturale di riforme.
Per non parlare della comunicazione, per la quale le famiglie numerose sono ormai diventate degli oggetti strani, piuttosto avulsi dal contesto del nuovo millennio, come un retaggio del passato destinato prima o poi a scomparire.

E il dramma è che potrebbe finire proprio così, se non si decide una volta per tutte di cambiare radicalmetne non solo la politica e il modo di pensare gli aiuti economici (ma puntare ancora sul reddito di cittadinanza, e rimandare, forse, l’assegno unico non pare il miglior viatico…) ma anche l’approccio culturale al futuro.
In gioco c’è la sopravvivenza dell’Italia come Paese che conti davvero, mentre, a oggi, è l’unico dei grandi Stati europei in cui è certo che la generazione futura sarà più povera di quella precedente.

Come riporta un articolo di Interris, il rischio che hanno le famiglie di scendere al di sotto della soglia di povertà è raddoppiato rispetto al 2018: “Siamo a 1 su 10 se il nucleo familiare è di quattro membri, e sale a 1 su 5 dai cinque membri in su”. Per un totale di famiglie che già oggi vivono in povertà di 4 milioni.

Ecco perché, in questo scenario, l’“amore” per l’Italia non può prescindere dall’avere a cuore prima di tutto le famiglie, come un tesoro da difendere, tutelare e incentivare; perché una famiglia con i gattini potrà portare tanti clik, ma è solo una famiglia con dei figli, aiutati e tutelati dalla società tutta, che può portare a una speranza di futuro.

Gli Stati generali della Natalità sono senza dubbio un’occasione importante per denunciare tutto questo, e la presenza di Papa Francesco non può che rafforzare il messaggio e nobilitare la causa, ma finchè si continuerà a pensare che la difesa dell’istituzione familiare è qualcosa che sta a cuore solo a una certa parte della società, il rischio è di accorgersi troppo tardi dell’errore epocale che si sta commettendo.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..