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Nostro figlio ha scelto l’unione omosessuale con il suo compagno. Come dobbiamo comportarci noi genitori per l’invito alla cerimonia civile?

Gentile redazione,
siamo due genitori, cattolici, sposati da oltre 30 anni e genitori di due figli ormai grandi. Nostro figlio maggiore, che vive fuori casa già da tempo, ci ha fatto sapere che si sarebbe unito civilmente con quello che, abbiamo scoperto, è da anni il suo compagno invitandoci a partecipare alla “cerimonia nuziale”. Dice che non ci aveva detto nulla prima per paura della nostra reazione. Ora non sappiamo bene come interpretare questa sua decisione e come comportarci rispetto al suo invito.
Grazie per i vostri consigli


Carissimi,
la decisione di vostro figlio è qualcosa che rientra nella sua sfera personale. La religione, da parte sua, ha delle norme che sono scritte da millenni nei libri Sacri e che vedono le unioni di un uomo con un altro uomo o di una donna con un’altra donna andare contro la dottrina.

Orientamento dottrinale recentemente confermato (marzo 2021) in un Documento della Congregazione per la Dottrina della fede, laddove si sottolinea come l’unione fra persone dello stesso sesso non fa parte del «disegno» di Dio perché secondo gli insegnamenti della Chiesa una delle caratteristiche fondamentali del matrimonio cattolico è quello di essere «aperto alla vita».

Questo, naturalmente, non vuol dire che si debba giudicare le decisioni personali delle persone, né che non le si debba rispettare, senza aggredire né discriminare.

Allo stesso modo, rientra nella sfera personale dei genitori decidere di non partecipare alla cerimonia civile dell’unione del figlio: anche questa è una scelta personale che può essere dettata da tanti motivi e sulla quale possono pesare questioni di tipo culturale, di tradizione, religioso…

È una questione di libertà che deve essere rispettata e non deve sottostare ad alcuna imposizione. Tantomeno può essere motivo di offesa. E questo vale tanto per vostro figlio e la sua decisione quanto per voi e i vostri dubbi.

Detto questo, il fatto che i genitori partecipino agli eventi importanti della vita dei propri figli, anche se non condivisi, indubbiamente verrà da loro considerato come un rinnovato atto di accoglienza filiale. E per questo vi ameranno ancora di più.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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