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Così figli e genitori adottivi iniziano a parlare la stessa lingua dell’amore di un Dio che dà forza e pienezza di vita

16 maggio 2021. Solennità dell’Ascensione del Signore. Cristina e Fernando Carallo, della Comunità La Pietra Scartata (Puglia), commentano il passo del Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)

 Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15–20)

“In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”.


Nel Vangelo di Marco, Gesù, dopo aver criticato la mancanza di fede dei discepoli, assegna loro la missione di andare e predicare il Vangelo a ogni creatura. A chi crederà nella Buona Novella e sarà battezzato, Gesù promette determinati segni: quelli di combattere la forza del male che distrugge la vita; di comunicare con gli altri in modo nuovo, cosa che avviene quando si parla la stessa lingua, cioè quella dell’amore. Poi, ancora, poiché molte cose avvelenano la convivenza, come i pettegolezzi e i pregiudizi, Gesù afferma che se si vive in presenza di Dio non si farà caso a essi e nessuno potrà essere disturbato da questi veleni. Infine, dice che dove c’è una coscienza più viva e chiara della presenza di Dio, lì c’è una cura speciale verso le persone escluse, emarginate, malate nello spirito o nel corpo. Perché il sentirsi accolti e amati permette la guarigione.

Quindi, la missione dei credenti è di andare e proclamare la Buona Notizia: Dio è amore ed è la forza che conduce l’esistenza dell’uomo. Chi aderisce a questo amore e lo accoglie avrà piena la vita.

Le famiglie adottive hanno accolto la Buona Notizia e, accogliendo il bambino abbandonato, hanno accolto Dio stesso. Non hanno fatto caso ai pregiudizi, ma hanno tenuto chiara in mente la presenza di Dio cercando tutti i giorni di curare con l’amore quelle ferite che l’abbandono ha causato. È così che figli e genitori iniziano a parlare la stessa lingua: quella dell’amore di un Dio che dà forza e pienezza di vita.
Ciascuno di noi, perché battezzato e, quindi, credente, può accogliere questa Potenza d’Amore ed essere disposto a comunicarla agli altri divenendo testimone della Salvezza di Dio.

Cristina e Fernando
Comunità la Pietra Scartata


L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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