Nel primo sabato del mese di giugno si rinnova la preghiera del Santo Rosario dedicata ai bambini abbandonati di tutto il mondo e alle famiglie adottive e affidatarie. Commento e preghiere sono a cura di Renata e Giovanni Solfrizzi (Comunità La Pietra Scartata – Lombardia). Prega insieme a noi, sabato 5 giugno alle ore 21.00 su Facebook e su YouTube

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,38-44)

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 


Il commento di Renata e Giovanni

A prima vista potrebbe sembrare difficile, o almeno non così immediato, trarre da questo breve brano di Vangelo un insegnamento di accoglienza. Forse, tuttavia, possiamo suggerire due riflessioni in questo senso.
Può stupire che Gesù indichi ai discepoli l’esempio di una donna, per di più vedova, una persona che in quell’epoca non contava nulla. Questa semplice donna, nella sua umiltà, sembra passare inosservata. Gesù invece la nota e la addita tra tutti come “la vera offerente”, la vera persona capace di fare un dono, di dare gloria al Signore.
Ecco, in queste poche righe sembra di incontrare le donne che hanno dato la vita ai nostri figli, mettendoli al mondo e poi, privandosi di un bene così grande, forse sentendosi inadeguate, abbandonandoli e offrendo loro, di fatto, una seconda possibilità di vita. Povere donne agli occhi del mondo, secondo il giudizio degli uomini, ma non agli occhi del Signore. Senza quel gesto, che spesso viene mal giudicato da tanti senza nessuna comprensione, senza quel dono, noi non saremmo i genitori dei nostri figli che amiamo con tutto il cuore. E ai nostri bambini sarebbe stata negata la possibilità di una famiglia, il diritto di rinascere figli.
Ma questo episodio della vita pubblica di Gesù non ci offre soltanto l’insegnamento di una donna che è immagine dell’amore che sa rinunciare a tutto per un bene superiore, che dona tutto ciò che ha e non soltanto il superfluo.
Il nostro rapporto con il Signore richiede l’intimità di un gesto semplice e non ostentato, come quello degli scribi e dei farisei che si “vantano” nelle piazze e occupano i primi banchi nelle sinagoghe. Un gesto che si esprime non solo nel ringraziamento per averci chiamato al compito di essere genitori accoglienti (e attraverso il ringraziamento a Lui ringraziamo anche quella donna che ha messo al mondo e in qualche modo ci ha affidato i nostri figli), ma anche offrendo in dono – con la fierezza di “servire” la nostra fede – tutto il nostro amore, senza risparmio, accogliendo i nostri figli con la consapevolezza di tutte le nostre debolezze.
E se abbiamo l’orgoglio di voler gridare forte al mondo quanto è bello accogliere un figlio, in adozione o in affido, non è per vanto e ostentazione, ma per rendere grazie a Dio, nell’indomita speranza che non ci siano più bambini senza famiglia.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso si contempla l’Annunciazione dell’Angelo a Maria.
Preghiamo per tutte le giovani donne che, trovandosi di fronte a una gravidanza indesiderata, si sentono confuse, deboli e abbandonate: Signore, fa che possano trovare la forza di donare la vita senza rinunciare a un bene così prezioso.

Nel secondo mistero gaudioso si contempla la visita di Maria a Santa Elisabetta.
Preghiamo per tutti i bambini abbandonati, perché crescendo possano comprendere quale grande dono hanno ricevuto da quella donna: da’ loro la forza di non perdere mai la speranza contro ogni speranza di incontrare una nuova vita nell’abbraccio di una mamma e di un papà.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme.
Preghiamo per noi, genitori adottivi e affidatari, affinché non dimentichiamo mai la grande fede che ha avuto Gesù in noi nell’affidarci i suoi figli: aiutaci, Signore, a rimanere nell’amore anche nei momenti più difficili.

Nel quarto mistero gaudioso si contempla la presentazione di Gesù al Tempio.
Preghiamo per tutte le coppie che si trovano nel dubbio e temono di non saper accogliere un figlio “donato”: Signore, prendili per mano e accompagnali con fiducia dal loro bambino, solo l’amore può sciogliere tutti i dubbi e i timori umani.

Nel quinto mistero gaudioso si contempla la perdita e il ritrovamento di Gesù fra i Dottori della Legge.
Preghiamo per tutti i nostri figli: la vita li ha provati fin dalla nascita ma il Signore li ha tenuti per mano fino all’incontro con noi. Signore, fa che crescendo e diventando adulti sappiano capire e perdonare i nostri errori sentendo sempre forte il nostro amore; fa’ che siano felici di aver ricevuto la vita da “quella donna” e di averla poi condivisa con noi.

 

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