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Ho due figli, vorrei aiutarli a crescere nella fede ma come fare?

Gent.ma Redazione,


sono un giovane papà e insieme a mia moglie, frequento spesso la parrocchia e sono stato iscritto all’azione cattolica. Ho due bambini e vorrei aiutarli a crescere nella fede. Il catechismo ci ricorda che la fede è dono di Dio, come posso fare perché questo dono venga accolto anche dai miei figli?

 Attendo un Vostro prezioso consiglio.

Marcello

 

Carissimo Marcello,

grazie per la sua domanda, che ci permette di approfondire un argomento davvero importante. Esiste una letteratura abbastanza ampia che affronta questo argomento, in modo semplice e operativo.

Il quotidiano Avvenire ha recensito un libro, dello psicologo Ezio Aceti, dal titolo ”Educare alla fede oggi” (edizioni San Paolo) utile per indicare come comportarsi concretamente. Il libro fa parte di una collana riguardante argomenti rilevanti per il cristiano, sui temi della famiglia, promossa dalla CEI.

Sempre Avvenire evidenzia come il tema dell’educazione alla fede sia stato approfondito anche in una sezione del Forum vaticano che ha esaminato il percorso dell’Amoris laetitia e ha presentato l’esperienza della “Escuela de Familias” della arcidiocesi di Toledo, per l’aiuto alle famiglie in difficoltà.

Questo, caro Marcello, per dirle di come la Chiesa segua con particolare attenzione l’aspetto educativo alla fede.

Il primo punto che Aceti evidenzia nel libro è che le persone per essere efficaci nel loro compito educativo devono essere credibili. Papa Francesco ci dice: ”La fede ha bisogno di un ambito in cui si possa testimoniare e comunicare e che questo sia proporzionato e corrispondente a ciò che si comunica’‘. Il dottor Aceti afferma che ”L’educatore deve tenere conto degli atteggiamenti del comunicatore, del contenuto, dei destinatari e delle modalità di trasmissione”.

L’autore sottolinea come la testimonianza di fede in famiglia sia ”La più bella e motivante possibile e che quindi sia bello stare insieme per parlare di Gesù”.

Perché tutto questo si realizzi e i bambini e i ragazzi si sentano compresi e amati sono importantissimi due atteggiamenti”Il decentramento, ovvero la capacità di mettersi nei panni dello altro, in modo di vedere le cose da parte loro […] grazie al decentramento l’incontro con la fede si costruisce insieme. Il secondo atteggiamento è la semplificazione, per rendere comprensibile ciò che si dice, tenendo conto di eventuali problemi di apprendimento o ricezione”

Vorrei salutarla caro Marcello ricordandole con Robert Cheaib, docente alla pontificia università gregoriana e teologo, S.Agostino, che dice “i genitori sono il primo libro che i figli leggono e come non possano delegare ad altri la responsabilità dell’ educazione alla fede”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..