Salta al contenuto Skip to sidebar Skip to footer

Vanessa Incontrada “Perché a 30 anni ho deciso di battezzarmi?”

Superati i 30 anni, con già una carriera di grandi successi tra cinema e TV, l’attrice spagnola ha deciso di battezzarsi, nella certezza che tutti hanno bisogno di credere che ci sia qualcuno che ci protegge


“Ho sentito fosse giusto battezzarmi e seguire Dio, non me ne pento”. Parole belle, profonde e sentite, che non ci si aspetterebbe venissero pronunciare da un’attrice e presentatrice tra le più ammirate della televisione. Sarà forse per uno stereotipo che ha ormai pervaso la nostra cultura, sarà perché, in fondo, i “cattivi esempi” non mancano, in questo campo, ma il fatto che una frase del genere sia uscita dalla bocca di Vanessa Incontrada è un motivo di stupore. E per questo, probabilmente, fa ancora più piacere leggere la breve intervista riportata dal sito Aleteia, in cui la Incontrada racconta della sua decisione di battezzarsi alla soglia dei 30 anni.

Una decisione consapevole di seguire la via della fede

Da piccola, infatti, i suoi genitori avevano deciso di non battezzarla, preferendo che fosse lei stessa, in futuro, a decidere. E Vanessa, persona attenta e riflessiva, lontana da quello stereotipo di cui sopra, ha maturato la sua scelta, decidendo di battezzarsi e, coerentemente, mantenendo riservata la sua decisione. “Mi sono fatta battezzare da un amico di mia mamma, che si è fatto prete da adulto – sono le parole della Incontrada riportate da Aleteia – È stato un momento molto emozionante e vissuto in famiglia”.
Altrettanto coerentemente, l’attrice ha deciso di non battezzare suo figlio, lasciando a lui la scelta se farlo, una volta adulto, come è stato per lei. Con la certezza, però, che “Tutti abbiamo bisogno di credere che ci sia qualcuno che ci protegge da lassù”.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..