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Le nostre “fantasie” sono estremamente banali rispetto aI progetto che Dio ha riservato per noi

La voce dei figli: “Signore in questo momento difficile per la pandemia e per tutte le guerre, fa che ogni bambino non si senta solo, ma si senta invece amato” (Veronica Alejandra 13 anni)

 


IL FILO DELLA PREGHIERA di giovedì 14 ottobre (ore 21.00)

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

Invocazione allo Spirito Santo

Padre manda nel tuo nome lo Spirito Santo che ci insegnerà ogni cosa,

che ci ricorderà la parola di Gesù, che resterà con noi per sempre.

Lo Spirito ci consolerà, lo Spirito ci sosterrà nelle vie difficili del mondo,

lo Spirito ci guiderà alla verità per essere veri nell’amore.

La voce dei figli

“Signore in questo momento difficile per la pandemia e per tutte le guerre, fa che ogni bambino non si senta solo, ma si senta invece amato” 

(Veronica Alejandra 13 anni)

Stralcio dall’udienza generale di Papa Francesco di mercoledì 6 Ottobre 2021: Catechesi sulla Lettera ai Galati: 11. La libertà cristiana, fermento universale di liberazione.

“… Nella chiamata alla libertà scopriamo il vero senso dell’inculturazione del Vangelo. Qual è questo vero senso? Essere capaci di annunciare la Buona Notizia di Cristo Salvatore rispettando ciò che di buono e di vero esiste nelle culture. Non è una cosa facile! Sono tante le tentazioni di voler imporre il proprio modello di vita come se fosse il più evoluto e il più appetibile. Quanti errori sono stati compiuti nella storia dell’evangelizzazione volendo imporre un solo modello culturale! La uniformità come regola di vita non è cristiana! L’unità sì, l’uniformità no! A volte, non si è rinunciato neppure alla violenza pur di far prevalere il proprio punto di vista. Pensiamo alle guerre. In questo modo, si è privata la Chiesa della ricchezza di tante espressioni locali che portano con sé la tradizione culturale di intere popolazioni. Ma questo è l’esatto contrario della libertà cristiana!… È questo il senso di dirci cattolici, di parlare di Chiesa cattolica: non è una denominazione sociologica per distinguerci da altri cristiani. Cattolico è un aggettivo che significa universale: la cattolicità, la universalità. Chiesa universale, cioè cattolica, vuol dire che la Chiesa ha in sé, nella sua stessa natura, l’apertura a tutti i popoli e le culture di ogni tempo, perché Cristo è nato, morto e risorto per tutti…

Se dovessimo pretendere di parlare della fede come si faceva nei secoli passati rischieremmo di non essere più compresi dalle nuove generazioni. La libertà della fede cristiana – la libertà cristiana – non indica una visione statica della vita e della cultura, ma una visione dinamica, una visione dinamica anche della tradizione. La tradizione cresce ma sempre con la stessa natura. Non pretendiamo, pertanto, di avere il possesso della libertà. Abbiamo ricevuto un dono da custodire. Ed è piuttosto la libertà che chiede a ciascuno di essere in un costante cammino, orientati verso la sua pienezza. È la condizione di pellegrini; è lo stato di viandanti, in un continuo esodo: liberati dalla schiavitù per camminare verso la pienezza della libertà. E questo è il grande dono che ci ha dato Gesù Cristo. Il Signore ci ha liberato dalla schiavitù gratuitamente e ci ha messo sulla strada per camminare nella piena libertà…”.

Momento di silenzio (la durata è a discrezione di ciascuna famiglia)

Le preghiere delle famiglie:

Renata e Giovanni chiedono a tutti noi di pregare così: “Dopo tanti anni di matrimonio, guardando un po’ anche indietro ci si rende conto dell’infinita fantasia di Dio. Il Signore ha una creatività speciale per ognuna delle nostre vite e, quando durante il rito del matrimonio diciamo che accoglieremo con amore i figli che il Signore vorrà donarci, in quel momento non sappiamo che le nostre “fantasie” sono estremamente banali rispetto a quella che Dio ha riservato per noi. Grazie Signore per averci guidato nella costruzione della nostra famiglia con tutta l’inimmaginabile tua visione e solo con il tuo immenso amore ci siamo sentiti orgogliosi e capaci di amare la meravigliosa figlia che hai voluto donarci. Aiuta tutte le giovani coppie a stupirsi e ad accettare con fiducia la “fantasia” di Dio”.

Tutti noi insieme, chiediamo al Signore di custodire questi amici: Morgan e Samuele, Lucas e Samuel con Jesuane, Paul, Marta, Andrea, Esther, Stefania, Francesca e Veronica, Xiuxiào, Filippo e Annalia, Giacomo, Jussara, Rafael, Kamelia, Fabio, Giuly, Pasquale, Martin, Gabriele e Pietro, Antonella, Daniela, Julia e Marjana, Rayan, Ray, Cindy, Mery, Artur, Mariangela, Rabia, William, Ronny, Kasambi, Chenchèn, Giulia, Aurora, Kevin e Francesco, Rosa, John, Paulo, Kakà, Maddi, Valentin, Johan e Cinthia.

(Ciascuno aggiunga i propri cari e ce lo comunichi, così li inseriamo. Indicateci anche le situazioni risolte, potremo così condividere con gioia gli effetti della nostra fiduciosa preghiera).   

Padre nostro…

Pensiero del giorno:

“Sappiamo che se vogliamo amare veramente, 

dobbiamo imparare a perdonare. 

Perdonate e chiedete di essere perdonati; 

scusate invece di accusare. 

La riconciliazione avviene per prima cosa in noi stessi, 

non con gli altri. Inizia da un cuore puro. 

(Madre Teresa di Calcutta)

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

Si consiglia di avere un simbolo, un oggetto o altro che ci permetta di fare un po’ di “deserto” intorno a noi (una Bibbia, o un crocefisso, o altro). Si consiglia inoltre che la preghiera sia recitata dalla coppia. Per coloro che recitano la Liturgia delle Ore potrebbe precederla o seguirla. Giorno previsto: il giovedì alle ore 21,00 (secondo le possibilità di ciascuna famiglia).

Coloro che volessero inviarci le proprie preghiere o volessero chiedere di pregare per una persona a loro cara possono contattarci all’indirizzo: ilfilodellapreghiera@aibi.it

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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