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La relazione adottiva è proprio una relazione totale. I figli si donano ai genitori nella loro speranza senza fine di rinascere a “figli”

7 novembre 2021. XXXII domenica del tempo ordinario. Vilma e Sergio Barel del Gruppo famiglie Regione Friuli Venezia Giulia commentano il passo del Vangelo secondo Marco (Mc 12,38-44)

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,38-44)
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa». Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».


Il commento di Vilma e Sergio

Gesù nel vangelo di Marco ci diffida da tutte le manifestazioni di facciata e ci richiama alla concretezza e alla realtà delle cose e del nostro modo di vivere. La vedova povera di tutto quello che ha, rinuncia a qualcosa di necessario, non al superfluo, e in tal modo si dona totalmente. Il donarsi dei nostri figli nell’incontro con noi non lascia dubbi nel loro intento di “abbandonarsi” alla nuova famiglia; si comportano sempre come la vedova povera donando tutto quello che hanno, fino a loro stessi.
Siamo noi genitori che non sempre seguiamo l‘insegnamento di Gesù.
A volta riempiamo la relazione con i nostri figli di beni materiali di cui certamente i nostri bambini abbandonati sono stati privati, pensando sia sufficiente per la loro rinascita. A volta è anche motivo di vanto, come per gli scribi. La relazione è di cuore e non legata alle sia pure importanti esigenze materiali che i nostri figli hanno. È una relazione reale e non di apparenza. La relazione adottiva è proprio una relazione totale. I figli si donano ai genitori nella loro speranza senza fine di rinascere a “figli” ed i genitori si donano ai loro figli nell’accogliere il loro infinito dolore dell’abbandono.
Accogliere i bambini abbandonati donandosi a loro in modo totale e senza apparenze è accogliere Gesù nella famiglia e nella nostra vita.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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