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Il Signore agisce sempre di nascosto nelle periferie, anche in quelle della nostra anima, dei sentimenti, di cui forse ci vergogniamo

Preghiamo per quei bambini e ragazzi che hanno sofferto maltrattamenti durante il lockdown e non potevano essere allontanati dalle loro famiglie di origine perché gli allontanamenti erano sospesi

IL FILO DELLA PREGHIERA di giovedì 18 novembre (Alle 21.00)

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

 

Chiediamo tutti insieme a San Giuseppe di intercedere per i bambini abbandonati:

Preghiera a San Giuseppe

“Caro Giuseppe,

tu che hai accolto

il bambino Gesù,

proteggi i bambini

abbandonati

e tutti coloro

che li accolgono”

 

La voce dei figli

“Prego per i bambini abbandonati,

affinché sappiano che non sono realmente soli

e perché non si lascino andare;

prego affinché il Signore dia loro la grinta e la forza di credere”

(Sandra 19 anni)

 

Stralcio dall’udienza generale di Papa Francesco di mercoledì 17 novembre 2021: Catechesi su San Giuseppe – 1. San Giuseppe e l’ambiente in cui è vissuto.

“… L’8 dicembre 1870 il Beato Pio IX proclamò San Giuseppe patrono della Chiesa universale. A 150 anni da quell’evento, stiamo vivendo un anno speciale dedicato a San Giuseppe, e nella Lettera Apostolica Patris corde ho raccolto alcune riflessioni sulla sua figura…

Il nome Giuseppe in ebraico significa “Dio accresca, Dio faccia crescere”. È un augurio, una benedizione fondata sulla fiducia nella provvidenza e riferita specialmente alla fecondità e alla crescita dei figli… Ogni sua azione narrata dal Vangelo è dettata dalla certezza che Dio “fa crescere”, che Dio “aumenta”, che Dio “aggiunge”, cioè che Dio provvede a mandare avanti il suo disegno di salvezza…

Anche i principali riferimenti geografici che si riferiscono a Giuseppe: Betlemme e Nazaret, assumono un ruolo importante nella comprensione della sua figura. Nell’Antico Testamento la città di Betlemme è chiamata con il nome Beth Lechem, cioè “Casa del pane”… In arabo, invece, il nome significa “Casa della carne”, probabilmente per la grande quantità di greggi di pecore e capre presenti nella zona. Non a caso, infatti, quando nacque Gesù, i pastori furono i primi testimoni dell’evento… Alla luce della vicenda di Gesù, queste allusioni al pane e alla carne rimandano al mistero Eucaristico… In effetti, il Figlio di Dio non sceglie Gerusalemme come luogo della sua incarnazione, ma Betlemme e Nazaret, due villaggi periferici, lontani dai clamori della cronaca e del potere del tempo… Eppure Gerusalemme era la città amata dal Signore… la «città santa»… scelta da Dio per abitarvi… Qui, infatti, risiedevano i dottori della Legge, gli scribi e i farisei, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo… Ecco perché la scelta di Betlemme e Nazaret ci dice che la periferia e la marginalità sono predilette da Dio. Gesù non nacque a Gerusalemme con tutta la corte …no: nacque in una periferia e ha trascorso la sua vita, fino a 30 anni, in quella periferia, facendo il falegname, come Giuseppe. Per Gesù, le periferie e le marginalità sono predilette. Non prendere sul serio questa realtà equivale a non prendere sul serio il Vangelo e l’opera di Dio, che continua a manifestarsi nelle periferie geografiche ed esistenziali. Il Signore agisce sempre di nascosto nelle periferie, anche nella nostra anima, nelle periferie dell’anima, dei sentimenti, forse sentimenti di cui ci vergogniamo; ma il Signore è lì per aiutarci ad andare avanti. Il Signore continua a manifestarsi nelle periferie, sia quelle geografiche, sia quelle esistenziali. In particolare, Gesù va a cercare i peccatori, entra nelle loro case, parla con loro, li chiama alla conversione…”.

Momento di silenzio (la durata è a discrezione di ciascuna famiglia)

 

Le preghiere delle famiglie:

Cristina e Paolo chiedono a tutti noi di pregare così: “Ti preghiamo Dio, Santa Trinità, di suscitare famiglie affidatarie, in particolare per quei bambini e ragazzi che hanno sofferto maltrattamenti durante il lockdown e non potevano essere allontanati dalle loro famiglie di origine perché gli allontanamenti erano sospesi. Questi bambini e ragazzi hanno sofferto più degli altri e più degli altri hanno bisogno di trovare pace e conforto. Che li possano trovare presto. Amen”.

 

Tutti noi insieme, chiediamo al Signore di custodire questi amici: Morgan e Samuele, Lucas e Samuel con Jesuane, Paul, Marta, Andrea, Esther, Stefania, Francesca e Veronica, Xiuxiào, Filippo e Annalia, Giacomo, Jussara, Rafael, Kamelia, Fabio, Giuly, Pasquale, Martin, Gabriele e Pietro, Antonella, Daniela, Julia e Marjana, Rayan, Ray, Cindy, Mery, Artur, Mariangela, Rabia, William, Ronny, Kasambi, Chenchèn, Giulia, Aurora, Kevin e Francesco, Rosa, John, Paulo, Kakà, Maddi, Valentin, Johan e Cinthia.

(Ciascuno aggiunga i propri cari e ce lo comunichi, così li inseriamo. Indicateci anche le situazioni risolte, potremo così condividere con gioia gli effetti della nostra fiduciosa preghiera).   

 

Padre nostro…

 

 Pensiero del giorno:

“Non capiremo mai abbastanza

quanto bene può fare un semplice sorriso”

(Madre Teresa di Calcutta)

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.

Amen.

 

 

Si consiglia di avere un simbolo, un oggetto o altro che ci permetta di fare un po’ di “deserto” intorno a noi (una Bibbia, o un crocefisso, o altro). Si consiglia inoltre che la preghiera sia recitata dalla coppia. Per coloro che recitano la Liturgia delle Ore potrebbe precederla o seguirla. Giorno previsto: il giovedì alle ore 21,00 (secondo le possibilità di ciascuna famiglia).

 

Coloro che volessero inviarci le proprie preghiere o volessero chiedere di pregare per una persona a loro cara possono contattarci all’indirizzo: ilfilodellapreghiera@aibi.it

 

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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