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Presi dall’ansia e dalle incombenze dell’adozione, si rischia di “perdersi la parte migliore”: l’emozione dell’incontro con nostro figlio. Come insegnano Marta e Maria

Domenica 17 luglio. XVI domenica del tempo ordinario. Donatella e Stefano Mazzoli (Comunità La Pietra Scartata – Regione Emilia Romagna) commentano il passo del Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,38-42)
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».


Il commento di Donatella e Stefano

Il vangelo di Luca, attraverso le figure di Marta e Maria, ci parla dell’accoglienza, della logica del farsi vicino, quel modo diverso di vedere e farsi carico degli altri.
Gesù era in cammino e decide di fermarsi dai suoi amici Lazzaro, Marta e Maria in Betania e qui Marta e Maria lo accolgono ognuna con il proprio modo di essere. Marta fa ciò che farebbe una donna quando riceve un ospite: è tutta indaffarata nelle faccende domestiche e questo le impedisce di ascoltare tutto quello che dice il Maestro, perché è completamente distratta dai suoi impegni. Maria invece si siede ai piedi di Gesù ad ascoltarlo come un discepolo, questo comportamento però irrita Marta che richiama l’attenzione di Gesù, lui però le risponde che il suo preoccuparsi e agitarsi per molte cose le fa perdere la parte migliore, cioè la possibilità di ascoltare la sua parola. Marta dimentica che la cosa più importante è la relazione personale con Dio, che la priorità è l’ascolto della parola, insieme al servizio che si svolge.
Marta e Maria non sono due donne in contrapposizione, ma sono solo due modi diversi di essere, uno basato sulla preghiera e l’altro sull’azione; ma non esiste una fede che sia solo contemplativa, così come non esiste una fede che sia solo azione, l’una e l’altra dimensione devono coesistere.
Ci viene in mente il periodo passato all’estero, quando abbiamo accolto nostra figlia, talvolta ci siamo fatti prendere dall’ansia e dalle preoccupazioni, indaffarati a preparare ogni cosa come Marta, senza goderci fino in fondo i momenti belli ed emozionanti del nostro primo incontro in terra di “Betania”, quando bastava fidarsi un po’ di più di Cristo e della sua parola per scoprire la parte migliore che non ci verrà mai tolta: l’emozione dell’incontro con nostra figlia e il periodo unico e meraviglioso che abbiamo vissuto nel suo paese d’origine, un periodo dedicato a tempo pieno alla nostra nuova famiglia.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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