Salta al contenuto Skip to sidebar Skip to footer

“Come ‘servi inutili’ siamo chiamati ad accettare che non dipende tutto da noi”

Domenica 2 ottobre 2022. XXVII domenica del tempo ordinario. Cristina e Claudio Cafarelli (Gruppo famiglie Regione Lombardia) commentano il passo del Vangelo secondo Luca (Lc 17,5-10)

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17,5-10)
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
 

Il commento di Cristina e Claudio

“Accresci in noi la fede!”
Per scoprire cosa spinge gli apostoli a fare questa richiesta, è necessario riprendere qualche versetto precedente: «(…) Se un tuo fratello (…) pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: mi pento, tu gli perdonerai».


Ora. Perdonare una volta un fratello che fa qualcosa contro di noi… ce la possiamo fare anche noi, da soli. Perdonarlo la seconda volta … magari si riesce anche. Dalla terza … diventa estremamente difficile. Se poi arriviamo addirittura a “sette” e a “sette al giorno”… voi ce la fareste? Noi no. E neanche quegli apostoli.

Questi apostoli, però, colgono il senso profondo dell’invito di Gesù, comprendono anche il proprio limite e intuiscono che la soluzione può venire solo da Gesù: “Accresci in noi la fede!”.

Che bello se ci riuscissimo anche noi.
Tante volte, invece, siamo convinti di avere noi la soluzione per tutto. Forse non arriviamo a pretendere che un gelso cambi posizione per il semplice fatto che noi gli diciamo “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ma di certo pretendiamo che i nostri fratelli ci ascoltino, quasi come se fossimo noi i “depositari” della Verità, quasi come se poi tutto dipendesse da noi e, puntualmente, ci rimaniamo male quando ci rendiamo conto che non è così.

Invece, per fortuna, “siamo servi inutili”: siamo chiamati ad accettare che non dipende tutto da noi. E questo ci dà tanta serenità, anche come genitori.

Qualsiasi sia il figlio che accogliamo (biologico, in affido o in adozione), noi siamo infatti chiamati “solo” a fare “tutto quello che ci è stato ordinato” (e ci è stato “ordinato” di amarci l’un l’altro come ci ha amati lui) e a fidarci.
Che serenità!

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


Sostieni anche tu questa nostra testimonianza e specifica missione, Dona ora
inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..