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Esperienze di pre-morte. Come si pronuncia la Chiesa

Ci sono esperienze di pre-morte riconosciute dalla Chiesa? Risponde il docente della Pontificia Università Urbaniana, Giovanni Ancona


Ha suscitato particolare interesse l’articolo da noi pubblicato Cosa avviene nell’attimo della morte? E cosa accade dopo? 
Ora un lettore ci scrive chiedendo un ulteriore approfondimento sulle esperienze di pre-morte (EPM), accennate all’interno dell’articolo.
Rispondiamo molto volentieri al nostro lettore facendo riferimento a un approfondimento apparso sul portale Aleteia che riflette sulla posizione della Chiesa nei confronti delle esperienze di pre-morte.

L’approccio scientifico

L’articolo prosegue riportando le parole di Giovanni Ancona, ordinario di Antropologia teologica ed Escatologia presso la facoltà di teologia della Pontificia Università Urbaniana. Dopo aver sottolineato la complessità della questione, il docente ricorda che tali esperienze sono oggetto di studio scientifico già dagli Anni ’60 del secolo scorso e col passare del tempo il materiale prodotto si è moltiplicato.

Tra i divulgatori più noti, ricorda lo studioso americano Raymond A. Moody, Jr, autore, tra gli altri, di bestseller come La Vita Oltre la Vita (1977) e Nuove Ipotesi sulla Vita Oltre la Vita (1996).

Che cono si intende per pre-morte?

Questa esperienza va intesa come una situazione psicofisica “legata a una grave crisi vitale, che si verifica per lo più nel contesto di un arresto cardiaco”, spiega Ancona.
Ci sono comunque sensazioni ricorrenti, riscontrate da soggetti diversi, ovvero “sensazioni di benessere; percezione di sé, degli altri e anche di oggetti o avvenimenti vicini o distanti nel tempo con modalità diverse dalle solite e cioè come se si stesse fuori dal proprio corpo; percezione di altre entità o luoghi o di defunti conosciuti o sconosciuti; vissuti di tunnel di luce entro cui ci si muove ad altissima velocità e panoramica della vita passata; disagio nel rientrare nel proprio corpo; cambiamento esistenziale provocato da questa esperienza”.
Due sono le sensazioni che possono essere analizzate con una certa oggettività: “la panoramica della vita passata e il cambiamento esistenziale”. Esperienze in qualche modo connesse, cosa che è confermata dalla psicoterapia.

Le EPM sono una prova dell’aldilà?

Ancona sostiene che tali esperienze, pur avendo un certo valore scientifico, non devono essere considerate come una prova dell’aldilà né della rivelazione del paradiso.
Infatti, al momento non ci sono pronunciamenti da parte della Chiesa sulle EPM, “poiché esse non riguardano in alcun modo la dottrina della fede”.



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