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Utero in affitto. Se il genitore non è soddisfatto può disfarsi del feto

Il mercato della gestazione ha spostato l’asticella etica in modo allarmante. Tanto che i genitori che decidono di ricorrere alla pratica dell’utero in affitto potrebbero rinunciare al neonato qualora non fossero soddisfatti


Quello dell’utero in affitto è un tema sempre più discusso, soprattutto in questi giorni. Uno dei punti più controversi che si accompagna a questa pratica è la possibilità da parte del genitore di disfarsi del feto qualora questo non rispondesse alle proprie aspettative.

Utero in affitto. I servizi offerti dalle società

Stando a quanto aveva riportato qualche anno fa l’emittente francese Radio Notre Dame, esistono società che accompagnano alla maternità surrogata una serie di servizi aggiuntivi. Tra questi ci sarebbero la possibilità di scegliere il sesso del figlio, la scelta di ‘madri portatrici’ da un catalogo, la possibilità di far abortire la madre o abbandonare il neonato qualora presentasse anomalie.
Alcune di queste società avrebbero presentato il loro “pacchetto” durante una fiera dedicata al mercato della GPA, la Gestazione per altri, a Parigi nel febbraio del 2020.

Il figlio rifiutato

Un caso particolarmente controverso che ha messo in evidenza dubbi etici legati a questa pratica chiama in causa l’Italia.
Qualche anno fa, una coppia avrebbe rifiutato il figlio dopo averlo visto per la prima volta. Non potendo portare avanti una gravidanza, la coppia in questione aveva deciso di servirsi dell’utero in affitto.
Il neonato però aveva caratteristiche fisiche che si discostavano totalmente da quelle degli aspiranti genitori. Dopo aver parlato del problema coi medici hanno chiesto un test del DNA.
Le ricerche condotte dalla banca dello sperma e surrogazione hanno rilevato che si era trattato di un raro caso di scambio. Dopo aver ricevuto l’offerta di un compenso in cambio del loro silenzio, i due avrebbero deciso di non tenere il bimbo e fare causa all’agenzia.
Questa vicenda estrema è un esempio di come la maternità surrogata possa trasformarsi in una pratica merceologica che mette in gioco la vita di un neonato.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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