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La follia di un “amore per sempre”:  riconoscere figlio un bambino abbandonato

Sabato 6 maggio 2023  Marialuisa Massimo Cecchetti (comunità La Pietra Scartata, Diocesi di Venezia, Regione Veneto) commentano il passo del Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,7-14)


dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,7-14)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Il commento di Marialuisa e Massimo

Filippo è il protagonista di questo brano del Vangelo di Giovanni.

Egli pone una domanda che ci porta dentro la sua, la nostra incomprensione: esprime un desiderio a cui ciascuno di noi vorrebbe ricevere una risposta: “Mostraci il Padre”.

Gesù di Nazareth, uomo, rivela il vero volto di Dio Padre nella sua immagine, nel suo essere uomo tra gli uomini.

Dio lo incontriamo in Gesù uomo, ed è proprio la sua umanità che ci permette di andare verso chi soffre, chi cade, chi è solo e abbandonato.

È un grande atto di fede: espressione di un amore che ci apre all’accoglienza rendendoci figli e fratelli uno verso l’altro.

È la follia di un “amore per sempre”, che ci permette di riconoscere figlio un bambino abbandonato che incontriamo lungo la strada della nostra vita, e permette a lui di chiamare “padre” un genitore fino ad allora sconosciuto.

 

Preghiamo

Nel primo mistero della gioia ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine.
Preghiamo per tutti i bambini e i ragazzi che subiscono l’abbandono a causa della guerra; possano, grazie al tuo amore paterno, mantenere sempre viva la speranza.

 

Nel secondo mistero della gioia ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.

Preghiamo per tutte quelle famiglie che dubitano, che non si sentono pronte ad aprirsi all’accoglienza, affinché riescano a cogliere la chiamata che hai riservata per loro.

 

Nel terzo mistero della gioia ricordiamo la nascita di Gesù nella capanna di Betlemme.
Preghiamo per i volontari che si adoperano in diversi paesi del mondo per la cura e la tutela dell’infanzia, sentano la nostra vicinanza nella preghiera.

 

Nel quarto mistero della gioia ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe.
Preghiamo per quanti hanno una responsabilità giuridica o politica nei confronti dei bambini abbandonati, perché sappiamo agire sempre secondo giustizia.

 

Nel quinto mistero della gioia ricordiamo il ritrovamento di Gesù nel Tempio.

Preghiamo per i nostri figli accolti e amati, perché sappiano comprendere pienamente il grande dono che hanno ricevuto: l’essere figli per sempre.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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