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La Pentecoste. La discesa dello Spirito Santo nel mondo e nell’Italia di oggi. 

Il 28 maggio sarà la Domenica della Pentecoste. Il Cardinale Zuppi contestualizza la discesa dello Spirito Santo sulle vicende umane che attraversano in questo momento i paesi del mondo, con un pensiero particolare all’Italia


In occasione dell’arrivo della domenica della Pentecoste, il cardinale Matteo Zuppi ha aperto la seconda giornata della settantasettesima assemblea generale della Cei, in corso nell’aula nuova del Sinodo in Vaticano. Sono stati tanti i temi affrontati dal presidente della Cei, ne riprendiamo alcuni più importanti secondo quanto riportato dal sito “Korazym”, ma un pensiero principale è stato nei confronti della Chiesa che adesso è sulla strada della Pentecoste.

L’arrivo della Pentecoste 

“La Chiesa, comunità viva e generosa, resiste alla forza disgregativa. Non siamo il resto del passato, ma (con i nostri limiti) operiamo per la liberazione dal male e siamo nel cuore dello slancio dell’Italia verso il futuro. La Pentecoste è il nostro programma: è l’orizzonte di ogni giorno, al di là di un anno. Tuttavia, tante volte le parrocchie e le comunità chiedono che fare e dire, insomma programmi per la propria vita e attività. Tali programmi sono un necessario strumento di orientamento e di comunione, non cronogrammi rigidi. Con tanta libertà evangelica camminiamo sinodalmente con la nostra debolezza, fiduciosi nello Spirito del Signore, convinti della nostra missione, ma anche, con l’aiuto del Signore, di dover inaugurare una nuova stagione di comunicazione efficace della Parola che ci salva. Tanti segni ci confermano che questa è la strada per cui inoltrarci”.

Il ringraziamento a Papa Francesco

“Ieri abbiamo vissuto con lui un momento di dialogo franco e largo e giovedì avremo l’opportunità di ascoltare nuovamente le sue parole insieme ai referenti del Cammino sinodale. La sua parola e la sua presenza sono un dono per ogni Assemblea Generale della CEI, perché mostrano il suo affetto per la nostra Chiesa e l’Italia tutta. Gli esprimiamo profonda gratitudine, anche per i dieci anni di Pontificato, per i grandi doni alla Chiesa, le preziose indicazioni offerteci e le Visite Apostoliche in tanti luoghi del Paese”.

Il pensiero all’Emilia-Romagna

In questo momento il nostro pensiero va all’Emilia Romagna, piegata dalla furia delle alluvioni, dalle esondazioni dei fiumi e dalle tante frane. L’acqua e il fango hanno mietuto vittime, devastato territori, distrutto abitazioni e aziende, cancellato ricordi e sacrifici. Anche questa volta piangiamo per esserci presi troppa poca cura della nostra Casa comune. Nell’abbracciare la gente dell’Emilia-Romagna, che ha rivelato tanta solidarietà e laboriosità, ringrazio quanti (istituzioni, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, volontari) si stanno prodigando per portare aiuto concreto e consolazione, fino ai luoghi più isolati. Un grazie anche ai sacerdoti, alle parrocchie e agli Istituti religiosi, ai tanti volontari che generosamente e spontaneamente si sono organizzati per aiutare in questo vero e proprio ‘ospedale da campo’. Tra di loro vi sono molti ragazzi e giovani che hanno deciso di dare una mano in modo concreto, per alleviare le sofferenze con la loro forza e la loro speranza. L’impegno è mantenere lo stesso spirito di solidarietà e di comunità nei prossimi mesi e forse anni per riparare quanto la furia delle acque ha rovinato”

Il tema dell’accoglienza

“Accoglienza si coniuga con natalità. Secondo alcuni demografi, siamo un Paese in estinzione. Accoglienza e natalità, ha ricordato Papa Francesco, non solo non si oppongono ma si completano e nascono dal desiderio di guardare al futuro. La questione demografica e tutte le questioni sociali meritano attenzione e politiche lungimiranti. È sbagliato contrapporre o separare valori etici e valori sociali: sono la stessa cultura della vita che sgorga dal Vangelo! La cultura della vita sa che essa nasce e cresce nella famiglia e che tutto non dipende dal proprio volere soggettivo che arriva a giustificare la cosiddetta maternità surrogata, che utilizza la donna, spesso povera, per realizzare il desiderio altrui di genitorialità”.

La solidarietà come azione di pace

C’è una cultura di pace tra la gente da generare e fortificare. Tante volte l’informazione così complessa spinge all’indifferenza, a essere spettatori della guerra ridotta a gioco. La solidarietà con i rifugiati (quelli ucraini, ma non solo) è un’azione di pace. I conflitti si moltiplicano. Penso al Sudan e al suo dramma umanitario. In un mondo come il nostro non possiamo prescindere da una visione globale. Seguire le vicende dolorose dei Paesi lontani, con la preghiera e l’informazione, è una forma di carità. Del resto, la cultura della pace è un capitolo decisivo della cultura della vita, che trae ispirazione dalla fede”.

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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