Le vite dei bambini del Sudan sono spezzate dalla violenza della guerra, e meritano la possibilità di sopravvivere e avere un degno futuro. L’assistenza umanitaria, mai come adesso, è necessaria e urgente
Continua il conflitto in Sudan e la violenza non cessa di minacciare le vite e il futuro di famiglie e bambini. Sono oltre 1 milione le persone fuggite: tra queste, oltre 13,6 milioni sono bambini che hanno perso una casa e hanno urgente bisogno di supporto umanitario.
Secondo quanto riportato dal sito “Redattore Sociale”, diverse strutture sanitarie sono chiuse, danneggiate o distrutte e i servizi di base sono stati interrotti: l’accesso a cibo, acqua sicura, elettricità e telecomunicazioni è totalmente inaffidabile.
Hanno attualmente attraversato il Paese 319mila persone, di cui la metà sono bambini.
Prima del conflitto, quasi 9 milioni di bambini avevano già urgente bisogno di aiuti umanitari e adesso, che la situazione è totalmente fuori controllo, la necessità di assistenza non è mai stata così importante e necessaria.
I bambini sono le prime vittime delle emergenze
A morire, ogni giorno, oltre dieci bambini, soprattutto i più fragili abbandonati negli orfanotrofi. Minori che vivono in condizioni pessime, senza corrente elettrica e spazi adeguati. Come quelli che cercano di sopravvivere all’interno dell’orfanotrofio statale Mygoma, a Khartoum: un enorme complesso di tre piani in cui già prima della guerra c’erano 400 minori sotto i 5 anni ammassati in 25 per stanza, con una temperatura che supera i 40 gradi e senza condizionatori né ventilatori. Le morti si susseguono, i bambini non ce la fanno: muoiono per febbre, infezioni, disidratazione o malnutrizione. Infatti, come riportato dal sito “Marketscreener”, le persone che hanno avuto modo di visitare l’orfanotrofio statale Mygoma hanno dichiarato che le condizioni si sono gravemente deteriorate e che i decessi sono aumentati, tanto che le autorità stanno valutando se evacuare i bambini: una scelta per niente semplice, perché la struttura si trova nella zona dei combattimenti, tanto che nei primi giorni del conflitto i bambini sono stati messi a dormire per terra al centro delle stanze, per stare lontani dai vetri delle finestre, distrutte dai proiettili.
Il supporto di Ai.Bi.
Amici dei Bambini, per la campagna del 5×1000 di quest’anno, ha scelto proprio la frase “I bambini, le prima vittime delle emergenze!” e, purtroppo, non passa giorno in cui non ci sia, da qualche parte del mondo, una conferma della sua verità.
In tutti questi anni Ai.Bi. c’è sempre stata per i bambini di tutto il mondo e se anche tu vuoi dare il tuo contributo, clicca QUI per avere maggiori informazioni.