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“Accogliere i bambini abbandonati è vivere per Lui, è spezzare il pane e dare anche a loro la vera vita”

Domenica 11 giugno (solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo) Vilma e Sergio Barel (gruppo famiglie Regione Friuli Venezia Giulia) commentano il passo del Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,51-58)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,51-58)

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Il commento di Vilma e Sergio

Il pane che Gesù ci offre non è quello che ci serve per cibarsi tutti i giorni e per sopravvivere. Anche quello dato agli ebrei nel deserto è stato passeggero, non ha dato a loro l’immortalità. Gesù ci offre sé stesso come cibo immortale. La sua morte in croce è il sacrificio che Gesù ci dona per sempre, il segno del suo amore per noi. “Mangiarlo” significa essere parte di Lui per sempre, noi anche se peccatori. Farlo ogni volta nell’eucarestia significa continuare ad impegnarci nella fede verso di lui, avere la vera vita. Significa che non siamo soli e che non possiamo fare da soli nel mondo. E avendo Lui dentro di noi, noi viviamo per Lui. Accogliere i bambini abbandonati è vivere per Lui, condividere il pane vero che ci ha donato con chi ha bisogno di speranza, di vita vera e amore. I bambini abbandonati hanno bisogno di amore, vero pane, oltre al cibo giornaliero. Il ridiventare figli significa per loro essere parte del disegno di Dio per loro. Accoglierli è spezzare il pane e dare anche a loro la vera vita.

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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