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Oggi è ancora importante l’ora di religione a scuola?

Perché molte famiglie anche credenti decidono di non far partecipare i figli? Ne parla Gianmario Fogliazza (La Pietra Scartata) a Radio In Famiglia

Nonostante l’epoca attuale, soprattutto in Occidente, sia caratterizzata, secondo una convinzione comune, da Ligue un””eclissi del sacro”, l’86% degli studenti italiani, nel nuovo anno scolastico, frequenteranno l’ora di religione a scuola. Ma perché è importante l’ora di religione? E come avviene la scelta da parte di famiglie e studenti sulla possibilità o meno di prendervi parte? E davvero l’interesse dei giovani verso il fenomeno religioso è aumentato? Ne ha parlato in un’intervista su Radio In Famiglia Gianmario Fogliazza, responsabile del centro studi de La Pietra Scartata.


“Di fatto questo dato – spiega Fogliazza – andrebbe letto nell’arco di almeno un decennio, se non di più. Stiamo assistendo a una trasformazione della partecipazione degli studenti a questa disciplina, riformata profondamente dal rinnovo del Concordato del 1984, che peraltro è molto diversificata sul territorio nazionale: c’è infatti una forte differenza tra Nord e Sud, con una prevalenza del meridione. L’esercizio della scelta avviene in sede di iscrizione all’inizio di ogni ciclo di studi scolastico, quest’anno, come negli altri anni, la scadenza era entro il mese di gennaio. Il dato percentuale è sì incoraggiante ma non sempre coincide con la pratica dell’esperienza religiosa. Non è possibile trarre da questo dato un indicatore in tal senso”.

Ora di religione a scuola: è ancora importante?

“Attualmente nelle scuole non è impossibile la presenza di un sacerdote come docente – ha proseguito – ma questi devono svolgere il loro insegnamento sotto un profilo esclusivamente didattico, distinto da quello del percorso di catechesi. I contenuti delle lezioni possono approcciarsi alla tradizione cristiana-cattolica ma comunque a scuola devono mirare prevalentemente alla comprensione del fenomeno religioso e non necessariamente alla conversione e a un percorso di fede. I vangeli e il testo biblico sono studiati sotto un profilo storico-letterario, culturale e sociale”.

“Durante il percorso di scuole superiori la scelta non dipende più dalle famiglie ma dai ragazzi stessi – ha detto ancora Fogliazza – e qui si nota un fenomeno interessante. Anni fa si registrava un ‘fuggi-fuggi’, oggi invece i giovani stanno tornando ad apprezzare questa disciplina proprio perché non legata a una loro personale scelta di fede che, peraltro, a quell’età è ancora in alto mare. Personalmente ho tanti studenti che si attegiano ad atei, ma poi seguono comunque la lezione. Anche se pensano di aver già fatto la loro scelta vanno accompagnati a effettuare le proprie scelte. Il fatto che abbiano un’occasione almeno culturale per affrontare la dimensione teologica è certamente positivo”.

Ascolta la puntata:Ascolta “Radio in Famiglia” su Spreaker.



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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