Nella plenaria del 16 gennaio i ragazzi e le ragazze delle 9 scuole partner hanno condiviso l’analisi degli obiettivi 4, 5, 11 e 13 dell’Agenda 2030.
Sono state 26 le classi collegate online, oltre 500 studenti e studentesse, per raccontare il lavoro di approfondimento, analisi e sintesi su alcuni obiettivi centrali dell’Agenda 2030. Il lavoro di formazione e facilitazione, coordinato dagli esperti di Ai.Bi. e che ha interessato le 9 scuole coinvolte dal progetto, si è incentrato negli ultimi mesi su quattro punti fondamentali del documento: la promozione di un’istruzione di qualità (goal 4), l’uguaglianza di genere (goal 5), la progettazione di città e comunità sostenibili (goal 11) e l’adozione di misure di contrasto al cambiamento climatico (goal 13).
I ragazzi e le ragazze di ciascuna delle 26 classi hanno scelto uno degli obiettivi indicati, motivato la scelta, indicato alcune piste operative alle istituzioni per raggiungerlo specificando attraverso quali strategie intendono soddisfarlo all’interno del gruppo classe. Infine, la presentazione e la condivisione del percorso fatto durante la videoconferenza dello scorso 16 gennaio, alla presenza di tutte le classi coinvolte e delle esperte e facilitartici di Ai.Bi.
Un momento importante ed emozionante per le ragazze e i ragazzi – in particolare per coloro che sono stati indicati come “portavoce” della classe, che hanno saputo dimostrare come i temi dell’Agenda 2030 siano già naturalmente dentro il modo di pensare e di vivere delle nuove generazioni.
“Uguaglianza di genere” e “Cambiamento climatico” al centro
I temi legati all’uguaglianza di genere il cambiamento climatico sono stati quelli maggiormente scelti dalle classi coinvolte dal progetto INTESA 2030. In particolare, la parità di accesso alla vita sociale, economica, professionale e istituzionale delle donne, così come alcuni approfondimenti sul tema del femminicidio, sono particolarmente sentiti dai ragazzi e dalle ragazze.
Per molte e molti sembra essere un punto di partenza irrinunciabile per ipotizzare, successivamente, lo sviluppo di tutti gli altri obiettivi dell’Agenda. In sostanza: i cambiamenti radicali restano improbabili se non esiste una vera e propria uguaglianza di genere nel mondo. Questa esigenza è stata manifestata da molte classi che hanno saputo usare anche alcune modalità narrative e di storytelling avanzate come la fotografia e il cortometraggio.
Anche il cambiamento climatico è stato scelto come obiettivo strategico, raccogliendo grande interesse fra le ragazze e i ragazzi che in molti casi hanno saputo calare il tema all’interno dei propri contesti territoriali e avanzato proposte concrete agli amministratori delle loro città.
Esperti ed esperte a servizio del progetto formativo
Marzia Masiello, responsabile relazioni pubbliche e istituzionali di Ai.Bi., e Paola Berbeglia, presidente di Concord Italia, hanno condotto l’intero ciclo di incontri e moderato efficacemente anche la giornata di condivisione con le 26 classi. Alla plenaria, inoltre, stati invitati anche esperti ed esperte di alto profilo, a livello nazionale e territoriale, come uditori dei lavori degli studenti e delle studentesse.
Erano presenti Maria Concetta Falivene (Garante Infanzia Regione Abruzzo), Cinzia Rossi (Osservatorio per le Policy transdisciplinari Internazionali (OsPTI), Luca Pasquali (presidente associazione Frequenze), Massimo Alesii (referente dei siti immateriali Unesco presso l’Osservatorio Nazionale del Ministero della Cultura), Andrea Battistoni (Funzionario PA già vice-presidente della Cabina di Regia Benessere Italia della Presidenza del Consiglio), Luca Pasquale (docente di Pedagogia Generale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater) e Carla Lettere (Unione Nazionale Camere Minorili).
“È una grande soddisfazione – afferma Marzia Masiello – aver potuto pensare, progettare e contribuire nelle azioni operative della formazione in quanto con AiBi da tanti anni stiamo lavorando verso la formazione di giovani, adulti che possano farsi portavoce e ambasciatori delle proprie comunità in un’ottica glocale. L’agenda 2030 consente di poter avere un quadro di riferimento valoriale e – conclude – di azioni concrete per essere protagonisti non solo nei territori ma anche come cittadini del mondo”.