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Data di Pubblicazione
17 Ottobre 2023 -
Ultimo aggiornamento
17 Ottobre 2023
Analizzare le relazioni digitalizzate. Riflessioni su apprendimento collaborativo e sociometria scolastica
Tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso lo psichiatra di origini rumene Jacob Levy Moreno fondò il movimento sociometrico, che si proponeva come un insieme di tecniche sperimentali per l’esplorazione delle dinamiche relazionali nei gruppi umani, supportato dal linguaggio matematico e statistico. Muovendo dall’assunto della originaria spontaneità e creatività del comportamento, Moreno perfezionò lo strumento del test sociometrico, la cui finalità era il disvelamento delle cosiddette “correnti psicologiche nascoste” di natura attrattiva e repulsiva tra i membri di un gruppo, archiviate e visualizzate nella sociomatrice dei dati e nel sociogramma. Il risultato principale dell’analisi consisteva nell’individuazione dei soggetti con profili di maggiore leadership o marginalità sociale, dei punti deboli nelle catene di comunicazione e nella scoperta dei sottogruppi maggiormente coesi o conflittuali, utilizzando la tecnica del warming up, ossia del coinvolgimento emozionale del gruppo.
Successivamente, le teorie di Moreno ebbero un ruolo importante anche nella fondazione della psicoterapia a orientamento dinamico, basata sui metodi attivi dello psicodramma e del sociodramma e dichiaratamente alternativa alla psicoanalisi ortodossa di matrice freudiana.
Oggi la sociometria classica viene comunemente sussunta entro il più ampio paradigma della Social Network Analysis, che ha radicalmente ampliato l’orizzonte applicativo dell’analisi relazionale, grazie soprattutto allo sviluppo del software statistico. Ne ha giovato anche la cosiddetta sociometria scolastica, che si focalizza sull’incrocio tra socializzazione nel gruppo-classe e didattica attiva, attivando tecniche supportate dal PC.