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Nonni. Non lasciamoli soli. Parola di Papa Francesco

L’appello del pontefice nell’Angelus di domenica 26 luglio

I nonni? “Non lasciateli soli!“. Parola di Papa Francesco, che lo ha gridato nell’Angelus di domenica 26 luglio 2020, affacciandosi su una rovente piazza San Pietro. Il riferimento del Santo Padre è alla generazione isolata della pandemia da Coronavirus: quella degli anziani. “Usate la fantasia dell’amore: fate telefonate, videochiamate, inviate messaggi, ascoltateli e, dove possibile nel rispetto delle norme sanitarie, andate anche a trovarli. Inviate loro un abbraccio. Loro sono le vostre radici. Un albero staccato dalle radici non cresce, non dà fiori e frutti“, ha detto il pontefice rivolgendosi alle nuove generazioni.


“Per questo – ha proseguito Francesco – è importante l’unione e il collegamento con le vostre radici. ‘Quello che l’albero ha di fiorito, viene da quello che ha di sotterrato’, dice un poeta della mia Patria. Per questo vi invito a fare un applauso grande ai nostri nonni, tutti!“. Il 26 luglio la Chiesa celebrava i santi Gioacchino e Anna, nonni di Gesù Cristo. Ecco il motivo dell’esortazione ai giovani del papa “a compiere un gesto di tenerezza verso gli anziani, soprattutto i più soli, nelle case e nelle residenze, quelli che da tanti mesi non vedono i loro cari. Cari giovani, ciascuno di questi anziani è vostro nonno!“.

Nonni. Non lasciamoli soli. La riflessione di Maurizio Fontana

“Alla base di questa premura (da parte del pontefice, ndr) – scrive Maurizio Fontana su L’Osservatore Romanoc’è una realtà che, sin dall’inizio del pontificato, Bergoglio ha posto come centrale nel suo magistero, quella della famiglia. In essa, in particolare, egli ha costantemente sottolineato l’importanza di un ponte tra le generazioni, di un’alleanza di vita per la quale i giovani portano avanti i sogni degli anziani, i nipoti costruiscono il futuro sulle radici salde dei valori ereditati dai nonni. Di fronte a una società che giudica l’anziano un peso, un elemento improduttivo, uno scarto, il papa è instancabile nel proporre ‘la ricchezza di anni’ come un bene prezioso per l’intera comunità”.

Una comunità che, purtroppo, ha dovuto anche non volendolo isolare gli anziani nel corso della pandemia, per via delle misure precauzionali prese dai vari governi nel tentativo di proteggere i soggetti più a rischio della società dall’avanzata del virus. Ora, tuttavia, anche per gli anziani è arrivato il momento di recuperare quell’affetto che, per troppo tempo, è stato loro negato.



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