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Quante cose si possono imparare in vacanza: anche l’accoglienza

Con l’arrivo delle ferie, abbiamo più tempo da dedicare e condividere con famiglia e amici. Mettiamolo a frutto.


Le vacanze sono il momento ideale per imparare a vivere insieme in famiglia e tra amici. Certo non è facile condividere la vita quotidiana con gli altri, ognuno di noi ha idee, gusti e ritmi di vita differenti eppure è qui che possiamo imparare l’amore e l’accoglienza verso il prossimo

Vediamo come prendendo spunto da un articolo pubblicato su Alateia.

Accogliere l’altro senza pregiudizi

Durante queste vacanze proviamo innanzitutto a predisporci verso gli altri dimenticando pregiudizi ed idee preconcette. Proviamo ad accogliere l’altro così com’è e non come vorremmo che fosse. Il modo in cui ci interfacciamo verso gli altri, si riverbera nel nostro atteggiamento e non solo nelle nostre parole ed è molto contagioso ed educativo per i nostri figli.

Quindi prima regola dell’estate: maggiore apertura e benevolenza!

Condivisione

La condivisione degli spazi, degli oggetti, della quotidianità può essere un ottimo banco di prova per vivere la carità.  

Condividere non è sempre facile ma tutti possiamo impararlo, specialmente i più piccoli, grazie all’imitazione del comportamento degli adulti.

Per questo l’educazione alla condivisione è soprattutto una questione legata all’ambiente familiare. Anche qui i bambini imparano per imitazione!

Predisporci all’ascolto

Amare è anche saper ascoltare e in vacanza senza le incombenze lavorative e quotidiane da portare avanti, abbiamo più tempo per dedicarci a questa importante attività.

Si ascolta non solo con le orecchie ma anche con il cuore e questo è uno dei doni più belli che possiamo fare agli altri. Regalare il nostro tempo alla famiglia, agli amici o a chi ne ha più bisogno, predisponendoci all’ascolto con disponibilità, benevolenza e discrezione!

 



L’Associazione LA PIETRA SCARTATA da anni accompagna e supporta le famiglie nella vocazione a prendersi cura dei bambini abbandonati o temporaneamente allontanati dalla propria famiglia, conservando o restituendo loro la dignità di figli, mentre si rende testimonianza dell’Amore di Dio nell’accoglienza familiare affidataria o adottiva, secondo il carisma proprio del sacramento matrimoniale, vissuto nell’ambito fecondo delle relazioni coniugali.


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inserendo la causale "sostegno vocazione all’accoglienza familiare"..