Figlio implicato in un furto. Decidere di risarcire il danno alla vittima o lasciare che parta una denuncia?

Buongiorno,

siamo due genitori che si trovano in grande difficoltà a decidere quale soluzione prendere per il proprio figlio. Il nostro ragazzo infatti è implicato in un furto e in un episodio di minacce a una ragazza della stessa età.

Cosa dobbiamo fare? Decidere di risarcire il danno alla vittima o lasciare che parta una denuncia?

Dove sta il limite della cura e il limite della responsabilizzazione?

Carlo e Rossella

Carissimi

l’adolescenza è sicuramente un’età difficile non solo per il ragazzo/a che si vede traghettare, a volte a velocità super sonica, dall’età magica dei bambini a quella più rigida e responsabilizzante dell’età adulta, ma anche per i genitori che spesso devono confrontarsi con il figlio reale e i suoi bisogni.

Come genitori si desidera che l’adolescenza sia per il proprio figlio una pista lungo la quale possa prendere velocità senza intoppi in modo da alzarsi in volo verso l’età adulta. Raramente, però, il decollo è così dolce.

Detto questo è il periodo che vi offre la meravigliosa opportunità di ‘addestrare il ragazzo secondo la via per lui’. Quando sorge un problema con un adolescente può essere utile invertite i ruoli: chiedere a vostro figlio quale consiglio vi darebbe se il genitore fosse lui, fargli fare ricerche per fornire ragioni che sostengano o confutino il suo pensiero. In generale con un adolescente è meglio pensare in termini di causa-effetto, non toglietelo dai guai pagando i suoi debiti o accampando scuse di fronte a un insegnante per un’insufficienza, è bene che impari le conseguenze delle sue azioni.

In questo caso si tratta di un vero e proprio reato la commissione di un furto e la minaccia ad una coetanea, e questa scoperta travolge non solo il minorenne ma anche tutto il vostro sistema famiglia.
Appare necessario innanzitutto leggere e nominare le emozioni del figlio/a e dei genitori e successivamente interrogarsi sulla scelta migliore per la vostra famiglia.

Innanzitutto sarebbe importante capire la modalità con cui avete avuto conoscenza del reato se è stato vostro figlio a dirvelo, o se è vi è stato notificato dalla parte offesa o sono già intervenute le forze dell’ordine con una convocazione dei genitori.

Sono situazioni diverse che portano con sé una diversa consapevolezza del fatto: se vostro figlio si è già reso conto dell’errore commesso e ha voluto condividerlo con voi, o se voi l’avete appreso da terzi.
E’ importante proprio nell’età dell’adolescenza che il ragazzo si renda responsabile delle sue azioni.

Perché si renda conto della portata del suo comportamento sull’altra persona e della possibilità di riparare allo stesso, è più utile farlo interrogare su come si sarebbe sentito lui al posto della ragazza, e cosa lo avrebbe fatto sentire meglio.

In questo il ruolo di voi genitori è fondamentale, perché comprenda che da un errore si può imparare ad essere una persona migliore, trovando il suo modo di scusarsi e riparare personalmente all’offesa fatta.

Approfitto della vostra domanda per dare qualche informazione in più sulla giustizia minorile. Innanzitutto va specificato che non ha una dimensione punitiva ma di recupero, per proteggere e tutelare il minorenne offrendogli un percorso che lo aiuti a continuare la sua crescita proprio partendo dall’errore commesso.

Il processo penale minorile, vede diverse figure coinvolte non appartenenti al mondo giuridico puro, cioè non vi sono solo giudici, ma sono coinvolti educatori, pedagogisti e psicologi per offrire un aiuto sia al ragazzo che alla sua famiglia.

Il processo è volto a mettere al centro il ragazzo, aiutarlo a comprendersi, e a capire che la crescita non è uguale per tutti. Anche le pene, proprio perché volte a riparare l’offesa, non sono solo commisurate alla gravità del reato commesso, ma soprattutto tengono in considerazione i bisogni del ragazzo, per evitare di bloccare la sua formazione e crescita.

Sperando di esservi stata d’aiuto nella vostra riflessione educativa, vi auguro in bocca al lupo

Rosa Flauto

Pedagogista clinica