Scuola. Ansia e aggressività, conseguenze della pressione scolastica nel post-pandemia

Dopo il recente caso di aggressione da parte di un ragazzo di 16 anni verso un’insegnante, in una scuola dell’hinterland milanese, sorge la domanda: e se questa rabbia e questa violenza fossero conseguenza della pressione scolastica?

In una scuola di Abbiategrasso, un ragazzo di 16 anni ha accoltellato un’insegnante. Secondo i compagni, il giovane non mostrava alcuna emozione. E forse questo è il dato più allarmante.

L’aggressività crescente tra gli studenti

Negli ultimi tempi si evidenzia un aumento dell’aggressività tra gli studenti rispetto agli insegnanti. Questa crescita sembra essere collegata all’esperienza della pandemia.
Secondo una ricerca online, nell’ultimo anno il 20% degli alunni (uno studente su cinque), almeno una volta, durante il proprio percorso scolastico, è stato testimone di aggressioni fisiche o verbali nei confronti dei docenti.
Ma, se si allarga il campo di analisi e si prende in considerazione anche gli anni precedenti, allora la situazione risulta ancora più allarmante: uno studente su tre ha assistito a episodi di violenza verso gli insegnanti .

La salute mentale a rischio tra adolescenti

È un dato oramai appurato che la pressione scolastica sta causando ansia e stress tra gli studenti italiani.
In un recente sondaggio realizzato presso il liceo linguistico Manzoni di Milano, 7 ragazzi su 10 hanno dichiarato che la scuola produce in loro crisi di ansia, stress e altre patologie psicologiche.
Merito, eccellenza e competitività sembrano essere i punti sui quali la scuola sta spingendo i propri obiettivi formativi.
A questo va aggiunto anche l’enorme trauma lasciato dalla pandemia che abbiamo attraversato tutti.
I fatti di cronaca sembrano volerci avvisare quanto allarmante siano le proporzioni assunte dal fenomeno.

Più psicologi a scuola

La brutta storia di Abbiategrasso è l’ultima di una lunga serie di attacchi subiti da un docente italiano nell’esercizio delle sue funzioni.
Si tratterebbe di una media di un’aggressione settimana, secondo le Aziende sanitarie locali che hanno registrato i passaggi delle vittime in pronto soccorso.
Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e pure del merito segnala na necessità di psicologi a scuola.
Il problema è che il fondo finanziato sotto Covid per rinforzare la struttura, nel 2022 non è stato rinnovato.
“E diventato necessario passare da una presenza emergenziale dello psicologo a scuola a una sua presenza strutturale” ha dichiarato David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi.
“In Italia contiamo 125.000 professionisti iscritti all’Ordine e molti hanno già maturato un’esperienza sul campo. Tutti i Paesi occidentali, oggi, hanno un servizio di psicologia scolastica”.