Troppa pornografia on-line… e i giovani cadono in depressione

Il 30% dei bambini accede alla pornografia on-line, come anche il 44% dei ragazzi e il 5% delle ragazze dai 14 ai 17 anni

La sessualità dei giovani e il rapporto tra lo stile di vita e la sua evoluzione, è un argomento molto studiato e specialmente oggi con le problematiche connesse al Covid, al conseguente stato di isolamento e alle forti limitazioni a cui siamo stati obbligati, richiede e richiama una particolare attenzione.

Recentemente, è stato pubblicato su Aleteia uno studio condotto da un’Università francescana americana, su come vi sia, nei giovani, una connessione tra pornografia e depressione-ansia.

Il primo punto evidenziato è come “le ragazze siano più soggette allo stress e alla depressione, che possono essere causate dal porno“. I risultati di questa indagine evidenziano una forte incidenza della depressione, negli studenti che guardano contenuti pornografici e che il livello di questa, aumenta con la frequenza d’osservazione. Sul campione esaminato “il 99,98% degli studenti, ha usato contenuti pornografici e il 32,2% ha ammesso di avere sviluppato dipendenza“.

Ancora su Aleteia si apprende che alcuni studi hanno esaminato l’uso del porno e il suo rapporto con la salute mentale, emotiva e il funzionamento cognitivo. È noto da tempo il danno che si subisce quando si usano e si abusano contenuti pornografici. Nello studio dell’Università francescana si evidenzia che in genere, l’accesso ai contenuti hard avviene a fine giornata e utilizzando il cellulare.

Non è stato chiarito con certezza, se sia l’uso del porno a creare ansia e depressione o se viceversa è il disagio mentale a spingere verso la pornografia; l’ipotesi dei ricercatori è che la causa sia bidirezionale.

Uno stato emotivo di insoddisfazione e frustrazione rende urgente la necessità di avere qualcosa che ci consoli “il porno ha la capacità di procurare un piacere che rilascia dopamina e questa è la trappola che innesca una reazione a catena, sempre più negativa”.

Il 30% dei bambini accede alla pornografia on-line 

È interessante quanto si legge su Provita e Famiglia.it in merito ad alcune osservazioni del pedagogista Giuseppe Zanniello dell’Università di Palermo, in cui cita come, Il Corriere della Sera, ci informi che il 30% dei bambini accede alla pornografia on-line e che lo fanno anche il 44% dei ragazzi e il 5% delle ragazze dai 14 ai 17 anni. Emerge una perdita di interesse verso altri piaceri e si riduce la capacità di controllo sui desideri.

Il professore ha poi citato che in un altro studio il 16% di un gruppo di studenti che consumavano pornografia più di una volta alla settimana ha sperimentato un calo del desiderio sessuale, contro lo 0% di chi non ne faceva uso. Il rischio è che alcuni ragazzi vedano il corpo femminile solo come uno strumento di piacere. Informiamo i nostri giovani di questi rischi e aiutiamo i genitori ad esserne consapevoli, affinché possano essere in grado di aiutare i loro figli.