Gentile redazione,
mio figlio di 16 anni, dopo i mesi di costrizione in casa dovuti all’emergenza sanitaria non è più attivo e dinamico come una volta. Prima era sempre pieno di interessi e voglia di fare, mentre ora si chiude in camera a giocare ai videogiochi o a chattare sui social. Con noi parla pochissimo ed è sempre nervoso o annoiato.
Cosa possiamo fare?
Grazie Rosa
Cara Rosa,
Il lockdown, che ha ci ha costretti per mesi chiusi in casa, ha cambiato le nostre abitudini ed inferto un notevole stress, dettato dal repentino cambio di vita, soprattutto ai giovani.
Specialmente gli adolescenti che già si trovano a vivere un periodo particolarmente delicato della loro crescita, hanno sofferto di questo isolamento.
Occorre avere pazienza e serenità per aiutare vostro figlio ad attraversare questo momento.
Chat e tecnologia, se da una parte hanno aiutato i ragazzi a rimanere in contatto con il mondo dei propri coetanei, rapporto fondamentale per il loro corretto sviluppo, dall’altra non hanno potuto sostituire il bisogno di fisicità, gesti di affetto, di gruppo di cui gli adolescenti necessitano.
Non potendo ribellarsi all’isolamento forzato, l’assetto svogliato-anaffettivo potrebbe essere stata l’unica possibilità di sopravvivenza psichica.
L’unica cosa che possiamo consigliarvi è quella di permettere a vostro figlio di riprendersi lentamente, esortandolo come è giusto che sia, ma con la dovuta pazienza e tranquillità.
Se vuole approfondire l’argomento, non esiti a contattarci al 3400088431 oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@coopaibc.it
Staff AIBC