“C’è almeno uno studente con talento eccezionale o con quoziente intellettivo al di sopra della media in ogni classe”.
Un Accademia che scova nei licei e negli istituti secondari superiori le menti più brillanti per aiutarle a coltivare la propria eccellenza. È questo l’obiettivo di “Academy of Distinction”, progetto avviato lo scorso anno in collaborazione con l’università di Southampton.
A raccontarlo è La Stampa.
In Italia sono tra il 5 – 8% gli studenti che mostrano delle capacità al di sopra della media. Ciò significa che “ c’è almeno uno studente con talento eccezionale o con quoziente intellettivo al di sopra della media in ogni classe” riporta il quotidiano.
Ma chi sono questi talenti?
Verrebbe subito da pensare ai più bravi della classe, ai più studiosi, ma non sempre è così.
La professoressa Maria Assunta Zanetti, psicologa e docente del dipartimento di scienze del sistema nervoso e del comportamento dell’Università di Pavia, oltre che direttrice del Lab Talento spiega che ciò accade perché alcuni di questi ragazzi eccellenti “hanno specifiche esigenze didattiche ed emotive”.
Spesso accade perfino che i talenti non riconosciuti abbandonino la scuola oppure “ in casi limite” siano classificati come bulli o come studenti svogliati.
“Purtroppo lavoriamo spesso su casi di ragazzi dati per persi dalla scuola” sottolinea la professoressa Zanetti.
Academy of Distinction si propone di creare un luogo di incontro e scambio per ragazze e ragazzi di talento o ad alto potenziale, iscritti negli Istituti secondari di secondo grado e segnalati dai docenti, per offrire loro un ampio ventaglio di attività formative specifiche alle materie ed alle aree disciplinari di loro interesse.
All’Accademia dei Talenti hanno già aderito 50 istituti scolastici.
Non tutti gli studenti “hanno voti da 9 a 10, e non è quello che ci interessa. Non è neanche importante la valutazione del quoziente intellettivo. Ciò che conta è individuare e intercettare capacità e competenza che spesso la scuola non riconosce e soprattutto non valorizza – spiega Maria Assunta Zanetti anche perché – Una società che valorizza i talenti compie passi importanti nella direzione dell’orientamento dei migliori cervelli e previene l’abbandono scolastico”.