Autostima a zero per le ragazze vittime di molestie sui social e cyberbullismo

Secondo un’indagine sarebbero il 60% del totale le bambine e le adolescenti vittime di attacchi online

Sarebbero il 60% del totale le bambine e le adolescenti vittime di molestie online o atti di cyberbullismo. A rivelare questo sconcertante dato è stata l’indagine “(In)Sicure online. Esperienze di bambine, adolescenti e giovani sulle molestie online”, della ONG Plan International, riportata dal quotidiano IlMessaggero.it. Molestie e attacchi che lasciano segni e cicatrici profonde anche nell’autostima. Ferite che perdurano nel tempo. “Il 24% di quelle che hanno subito questo tipo di violenza – spiega l’articolo, firmato da Elena Marisol Brandolini – teme di essere aggredita fisicamente, oltre l’80% ha perso l’auto-stima o si trova in condizioni di stress mentale o emotivo, quasi un 20% ha problemi a scuola”.

L’indagine è stata condotta su un campione significativo, “in 22 paesi di tutto il mondo con interviste realizzate a oltre 14mila bimbe e adolescenti di età tra i 15 e i 25 anni, che condividono storie di molestie su internet in ragione della loro identità sessuale e di genere, dell’appartenenza etnica, della condizione d’invalidità”. “Questi livelli di molestia stanno mettendo a tacere la voce delle ragazze nelle reti sociali“, è scritto nel prologo della ricerca. Ma, precisa l’autrice dell’articolo, Plan International non è la sola a riferire dati di questo tipo, perché “altri studi di organizzazioni internazionali presentano analoghe percentuali, dimostrando come sia prevalente il cyberbullismo nei confronti di donne e bambine”.

“Nell’aprile scorso – prosegue il testo – le persone utenti di Internet nel mondo erano oltre 4 miliardi e mezzo. Il 98% delle bambine e adolescenti oggetto della ricerca usa le reti sociali: WhatsApp (60%), Instagram (59%, soprattutto dalle adolescenti) e Facebook (53%, preferito dalle donne giovani). Di queste, il 74% pubblica sulle reti sociali con frequenza e il 64% commenta le pubblicazioni di altri utenti. Il 58% delle ragazzine intervistate riferisce di avere sofferto un qualche tipo di molestia sulle reti sociali: il 63% in Europa, il 60% in America del Sud, il 58% nella regione Asia-Pacifico, il 54% in Africa e il 52% nell’America del Nord. Le molestie vanno dalla minaccia di violenza fisica o sessuale a commenti razzisti e intimidatori”.

Ma chi sono i molestatori? L’articolo spiega ancora che “nella percezione delle ragazzine (il 76%) si tratta di un uomo, con più frequenza un estraneo” ma i risultati “dell’indagine per la parte relativa alla Spagna rivelano, invece, come per la maggioranza delle ragazzine intervistate (un migliaio nel totale) il molestatore sia una persona conosciuta”, ragion per cui “viene in mente l’ultima indagine del ministero delle Pari opportunità sulla violenza maschilista, da cui risulta che il 60% delle aggressioni sessuali al di fuori della coppia è agito da uomini conosciuti dalle loro vittime”.

Questo tipo di problematica è molto sentita dalle famiglie e proprio per questo motivo con il CEFAM è previsto un incontro online il prossimo 27 novembre, dalle 21, “per capire come prevenire, intervenire o curare laddove si sia annusato che qualcosa è già accaduto nella vita dei propri figli. Si tratta di un corso che aspira a dare ai genitori gli strumenti per intervenire laddove si veda che c’è qualcosa che non va ed è legato al cyberbullismo”.

Per informazioni e iscrizioni al corso online: https://www.aibi.it/coopaibc/corsi/corso-webinar-cyberbullismo-come-riconoscere-i-segnali-e-aiutare-i-propri-figli-a-combatterlo/

Chiunque volesse approfondire o avesse necessità di supporto professionale, può contattare il CEFAM – Centro Europeo Formazione Accoglienza Minori al numero 3400088431 oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@fondazioneaibi.it.