Cosa succede se entrambi i genitori non riconoscono il figlio neonato?

Buongiorno,

avrei una questione da sottoporvi. Cosa succede quando entrambi i genitori scelgono non riconoscono il proprio figlio?

Anonimo

Caro anonimo,

normalmente la dichiarazione di nascita di un bambino è resa da uno dei genitori, da un procuratore speciale, ovvero dal medico o dalla ostetrica o da altra persona che ha assistito al parto, rispettando l’eventuale volontà della madre di non essere nominata (DPR n.396/2000 art. 30 comma 1). Se la madre vuole restare nell’anonimato, come previsto sempre dal DPR n.396/2000 articolo 30 comma 2, può farlo, lasciandolo nell’ospedale in cui è nato e non riconoscendolo. In quel caso il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”. In tale situazione la dichiarazione di nascita è fatta dal medico o dall’ostetrica. Inoltre c’è un tempo entro il quale la donna può ripensarci.

Al figlio registrato all’anagrafe come “nato da genitori ignoti” viene attribuito un cognome inventato. Da questa usanza nascono cognomi diffusi come Diotallevi, Dioguardi o Degli Esposti. Quest’ultimo cognome si riferisce alla “Ruota degli esposti” medievale, una bussola girevole che si trovava nei conventi, dove i genitori potevano depositare, anonimamente, il proprio figlio qualora non fossero in grado di prendersene cura.

Premettendo che, una volta che il bambino è stato registrato abbandonarlo è un reato (art.591 del codice penale), è importante sapere che negli ultimi anni anche in Italia è prevista una moderna versione di queste “ruote”, chiamate “culle per la vita”, create nuovamente dopo avere preso atto dell’ancor troppo diffuso fenomeno dell’abbandono di neonati in luoghi impropri.

Cosa succede se i genitori non riconoscono il figlio? Le “culle per la vita”

Una culla per la vita, o culla termica, è una vera e propria culla che potrebbe salvare la vita dei piccoli evitando che vengano lasciati in strada, nei cassonetti o ovunque non siano protetti: sono culle dislocate su tutto il territorio nazionale (in Italia circa 60) di facilissimo accesso e che tutelano sia il piccolo appena nato che l’anonimato di chi vuole lasciarli.

Premendo un pulsante è possibile far aprire la nicchia, depositare il neonato e allontanarsi senza essere inquadrati dalle telecamere. Queste, infatti, rilevano solo la presenza del neonato all’interno del vano e, attraverso un sensore, segnalano la presenza del bambino al personale sanitario. Oltre a garantire l’anonimato di chi vi lascia i neonati, la culla per la vita è dotata di una serie di dispositivi – riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo 24 ore su 24 e rete con il servizio di soccorso medico – che permettono il pronto intervento per la salvaguardia del bambino.

In tutti i casi ai bambini non riconosciuti dai genitori oppure abbandonati alla nascita si applica la procedura per l’adozione di cui si occupa il Tribunale per i minorenni del territorio in cui il bambino è nato oppure è “trovato”.

Per approfondire l’argomento è possibile contattare il CEFAM – Centro Europeo Formazione Accoglienza Minori allo 3400088431 oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@coopaibc.it per fissare un incontro.