Disabilità: Regioni in ritardo sulle misure del fondo “Dopo di noi”

La Corte dei Conti segnala che dei 466 milioni di euro previsti dal fondo “Dopo di Noi” per il sostengo delle persone con disabilità grave e senza sostegno familiare, solo 240 sono stati trasferiti alle regioni

Solo 240 milioni dei 466 previsti sono stati trasferiti alle regioni per il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare.
È il risultato dell’analisi portata avanti dalla Corte dei Conti sull’attuazione delle misure previste dal fondo “Dopo di Noi”.

Le misure previste dal fondo “Dopo di Noi”

Le Legge sul Fondo è entrata in vigore nel 2016 e prevede misure di assistenza, cura e protezione in favore delle persone con disabilità gravi.
In particolare, per chi non può più contare sull’aiuto dei familiari più prossimi.
Il fondo deve essere destinato all’attivazione di programmi di intervento per favorire percorsi di supporto alla domiciliarità in abitazioni che garantiscano condizioni relazionali della casa familiare, al fine di impedire l’isolamento della persona con disabilità grave.
Le misure incentivano anche interventi di emergenza, come soluzioni di co-housing e forme di mutuo aiuto, per affrontare i problemi abitativi.

La segnalazione della Corte dei Conti

La magistratura contabile segnala che il numero dei beneficiari stimato, in modo indiretto e parziale, si aggira tra i 100 e i 150 mila.
Solo 8.424 persone risultano aver beneficiato dei servizi erogati.
Dall’analisi è emerso un ritardo rispetto ai tempi di assegnazione delle risorse trasferite.
Bisogna considerare, però, che il sistema prevede la possibilità di incassare le somme assegnate solo all’avvenuto impiego di quelle ricevute nell’anno precedente.
A quanto pare non tutte le Regioni hanno trasmesso la rendicontazione relativa o lo hanno fatto in ritardo.
La Corte dei Conti ha richiesto ai soggetti istituzionali coinvolti, il massimo impegno.
Al Ministero per le disabilità chiede di individuare i possibili beneficiari dei progetti del fondo. Per attuare ciò potrebbe essere necessario l’aiuto delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, invece, sono state richieste campagne di informazione sulla legge e sulle altre forme di sostegno pubblico per le persone con disabilità grave.