Disturbi alimentari: quanto è importante la formazione per un educatore a contatto con soggetti fragili

Nel contesto educativo è importante affrontare ogni singolo fattore di rischio per capire le azioni concrete utili a prevenire o affrontare i disturbi alimentari

Nel corso degli ultimi mesi è emersa una forte esigenza di formazione sul tema dei disturbi alimentari anche per gli educatori che lavorano nelle comunità di accoglienza di AIBC. Questo perché il periodo Covid ha amplificato alcune criticità legate al mondo dell’alimentazione. Accanto alle più conosciute anoressia e bulimia, sono emersi altri disturbi che è stato bene affrontare grazie all’ausilio di Nutrimente Onlus, associazione per la prevenzione e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare.

Nutrimente Onlus nasce nel 2013, dal desiderio di un gruppo di psicologi e medici, impegnati da anni nella cura e nello studio dei disturbi alimentari psicogeni, di condividere le proprie esperienze e di estendere il raggio del proprio agire oltre i confini dell’ambulatorio ospedaliero e degli studi professionali. L’ associazione si propone di incontrare non solo i singoli e le loro famiglie, ma anche scuole, parrocchie, sedi istituzionali, società sportive e soggetti come la nostra cooperativa, che hanno a cuore il benessere e lo sviluppo dei minori a loro in carico.

Un incontro formativo rivolto agli operatori di AIBC, dedicato ai disturbi alimentari

A condurre l’incontro formativo sono state la dottoressa Federica Boeris Clemen (psicoterapeuta e vicepresidentessa dell’associazione), la dottoressa Elena Tugnoli (psicoterapeuta e socia fondatrice di Nutrimente) e la dottoressa Monica Turchetto (dietista e socia di Nutrimente).

Dopo aver affrontato i disturbi alimentari più conosciuti (anoressia e bulimia), sono stati presentati quelli emergenti, ed in particolare: l’ortoressia (ovvero l’ossessione maniacale per i cibi sani, la forte attenzione verso le numerose diete esistenti sul mercato e la preselezione ossessiva degli alimenti) e la vigoressia (ovvero l’ossessione soprattutto da parte di ragazzi maschi di possedere una massa muscolare attraverso non solo attività sportiva spesso compulsiva, ma anche attraverso l’assunzione di farmaci e/o di integratori). Durante i vari lock down, si è notato un aumento del download di app sportive e dedicate alla nutrizione, orientate sia al training, sia al raggiungimento di obiettivi specifici legati al peso del proprio corpo. Inutile sottolineare come sia diverso avere una persona preparata in carne ed ossa ad orientare sia l’attività fisica che la propria alimentazione. L’uso indiscriminato di queste app ha causato diversi problemi, sia ai giovani che a quegli adulti fragili in cerca di conferme per la propria autostima.

Un particolare focus è stato posto sui disturbi della nutrizione nei bambini, legati in particolare al rifiuto del cibo e ai capricci ad esso collegati. Importante è stato affrontare ogni singolo fattore di rischio, per capire le azioni concrete utili a prevenire o affrontare i disturbi alimentari. Infine, gli educatori hanno potuto portare delle situazioni vissute e beneficiare di una chiave di lettura specialistica.

È stato sicuramente un incontro proficuo sotto tanti punti di vista, utile per il lavoro educativo degli operatori di AIBC