Gentilissimi, vi scrivo dopo aver letto sotto vostro consiglio il libro “Alice e le regole del bosco”. Sono una mamma di due ragazzini di 12 e di 10 anni e vi confesso di aver provato soprattutto un sentimento di paura per quanto potrebbe accadere anche a loro di qui a qualche anno! Io e mio marito ci consideriamo dei bravi genitori, sempre attenti ai bisogni dei nostri figli ma, dopo gli ultimi avvenimenti di cronaca, dove è emerso che sempre più minori fanno uso di droghe, ci chiediamo se possiamo fare meglio. Cosa ci consigliate?
Luana e Pietro
Cari Luana e Pietro, la domanda che ponete non è banale e il sentimento di paura che avete provato accomuna molti genitori preoccupati per il percorso di crescita che stanno attraversando i propri figli. Il fatto che vi stiate già informando è fondamentale. L’età dei vostri figli vi permette ancora di educare in ottica preventiva. Il periodo dell’adolescenza, età nella quale stanno entrando i vostri figli, pone diverse necessità che fanno parte del normale processo di crescita della persona umana: il bisogno di trasgredire, il farsi accettare all’interno di un gruppo di pari, la ricerca di nuove emozioni per sentirsi “più grandi”, il senso di sfida al mondo degli adulti, con la necessità di avere segreti da nascondere a mamma e papà…
Ascoltare i propri figli prima di tutto
Ci si affaccia in un’età che chiede l’acquisizione di nuove autonomie che spesso vengono confuse con traguardi legati al mondo della trasgressione. E’ innegabile che la cultura odierna banalizzi, se non addirittura incentivi, l’utilizzo di sostanze stupefacenti definite come “droghe leggere”. Molte canzoni e diverse serie TV sono piene di citazioni che banalizzano l’utilizzo di certe sostanze. È importante quindi ascoltare i propri figli, osservando attentamente ogni minimo cambiamento in un’ottica educativa.
Non abbiate paura di essere impopolari
Non abbiate timore di trattare con loro il tema della droga, per capire quanto ne sanno e quale posizione assumono di fronte a tale argomento. Non abbiate paura di essere impopolari; frasi come “chi non si è mai fatto una canna?” o “non ha mai fatto male a nessuno,” non devono far abbassare la guardia. Per preservare i propri figli dal pericolo dell’uso di sostanze, sono determinanti il monitoraggio e la supervisione che i genitori esercitano sui tempi, gli spazi, le attività e le compagnie frequentate dai figli.
Un supporto per le famiglie
La famiglia ha bisogno di essere formata, sostenuta e accompagnata. Non deve essere lasciata sola dalle agenzie educative che ruotano attorno alla vita dei loro figli: scuola, società sportive, luoghi di aggregazione… Rivolgersi a un Centro di Educazione e Formazione come il nostro per chiedere consulenza è sicuramente il passo successivo. L’equipe di AIBC ha maturato esperienza decennale nella gestione di storie complesse di ragazzi e può aiutare sia i genitori, sia i loro figli, a comprendere le dinamiche, identificando nuove strategie d’intervento.
Se volete approfondire l’argomento potete chiamare il 3400088431 oppure richiedere un appuntamento scrivendo all’indirizzo mail cefam@coopaibc.it
Diego Moretti, pedagogista di AIBC cooperativa sociale, è responsabile d’area per i servizi di sostegno alla famiglia offerti dal CEFAM – Centro Europeo Formazione Accoglienza Minori