Minori stranieri. Esiste ancora il tutoring scolastico?

Arrivano solitamente in Italia dopo aver frequentato qualche anno di scuola nel loro Paese di origine, incontrando importanti difficoltà con la lingua italiana: cosa si può fare per favorire il loro inserimento scolastico?

La presenza di minori stranieri sul territorio a sud di Milano e a nord di Lodi è un fenomeno iniziato negli anni ’90 del secolo scorso con bambini provenienti soprattutto dal Medio Oriente ed intensificatosi nel corso del tempo, con movimenti migratori provenienti dall’est-Europa e dal Marocco, mentre negli ultimi anni è andata formandosi una presenza nutrita di comunità sud americane e cinesi.

Questi bambini arrivano solitamente in Italia dopo aver frequentato qualche anno di scuola nel loro Paese di origine, incontrando importanti difficoltà con la lingua italiana e scontrandosi con una realtà totalmente diversa, che può comportare disagio, scarsa accettazione di sé ed emarginazione sociale.

Alla non conoscenza della lingua si somma poi una difficoltà importante nell’impararla per le differenze fonetiche e costitutive che questa comporta rispetto alle lingue europee.

L’integrazione di questi alunni è quindi uno degli obiettivi prioritari che il progetto tutoring si pone attraverso il servizio svolto in supporto alle scuole del territorio.

 Ai.Bi.C ha a cuore l’accoglienza e l’integrazione di questi bambini

Da diversi anni infatti propone un servizio di tutoring scolastico in diversi istituti del territorio a sud di Milano, al fine di favorire un clima di accoglienza e sensibilità sociale, considerando la diversità culturale come risorsa positiva per i processi di crescita della società e delle persone, in una prospettiva di reciproco arricchimento.

A chi è rivolto?

Il progetto è rivolto a tutti gli alunni stranieri, di diverso ordine e grado scolastico: infanzia, primaria e primaria di primo grado che necessitano di interventi di supporto linguistico, prevedendo anche il coinvolgimento degli alunni del gruppo classe durante specifiche attività didattiche.

Modalità di intervento e la funzione della Tutor

L’approccio iniziale comprende tre momenti fondamentali.

L’accoglienza

Dove la tutor attuerà giochi e attività volte all’acquisizione di un atteggiamento di accettazione e condivisione dell’altro e della sua diversità.

L’intervento linguistico

Durante il quale la tutor cercherà di fornire degli strumenti di studio personalizzati nelle varie fasi di acquisizione linguistica.

Tale intervento, volto inizialmente al raggiungimento delle competenze comunicative di base, si sviluppa accompagnando l’alunno ad un livello intermedio di capacità espressiva autonoma e di comprensione del testo scritto, per arrivare infine al raggiungimento di una maggiore autonomia comunicativa, una più sicura competenza espressiva orale e una capacità di produzione scritta più articolata e corretta.

Importanza del supporto o, più semplicemente, l’importanza di “esserci”

In questo caso la figura della tutor svolge una funzione di “salvagente” al quale l’alunno potrà aggrapparsi nei momenti di smarrimento e difficoltà, al fine di orientarlo e accompagnarlo durante il processo formativo e nella prospettiva di una continuità didattica.

 Il frutto di questa collaborazione continuativa e armonica con l’istituzione scolastica ha contribuito in modo significativo ad agevolare l’inserimento dei minori stranieri all’interno della scuola e di conseguenza nella società, favorendo un bagaglio di sensibilità e competenze reciproche tra pari, spendibili anche nel futuro in modo autonomo.

Valentina Balsamo

Tutor scolastico e facilitatrice linguistica cooperativa AIBC