EMERGENZA UCRAINA. La risoluzione del Parlamento Europeo per la Protezione dei minori e dei giovani in fuga dalla guerra

La risoluzione evidenzia l’importanza di non separare fratelli e sorelle e di accogliere i minori non accompagnati in alloggi familiari e comunitari, al fine di consentire a tutti i bambini di crescere in famiglia

Il Parlamento europeo, lo scorso 7 aprile, ha approvato una risoluzione (2022/2618(RSP)) avente ad oggetto la protezione dei minori e dei giovani in fuga dalla guerra in Ucraina.

Ad oggi, sono 3,7 milioni i rifugiati che hanno abbandonato l’Ucraina dall’inizio del conflitto. A scappare sono principalmente donne e bambini. Quasi la metà dei rifugiati, si legge nella risoluzione sono minori in età scolare.

“Con cifre così elevate – riporta il documento – i minori, soprattutto se non accompagnati, sono esposti a un rischio maggiore di violenza, abuso e sfruttamento e si registra un rischio maggiore che i minori scompaiano e cadano vittime della tratta di essere umani, in particolare quando attraversano le frontiere”.

Evidenziamo di seguito alcuni stralci della risoluzione, invitando chi interessato alla lettura completa del documento QUI

Il Parlamento Europeo ricorda che “i minori all’interno di un contesto familiare sono generalmente più al sicuro e meglio assistiti e chiede pertanto un maggiore sostegno per le famiglie e gli sforzi di ricongiungimento familiare; ricorda che in ogni caso dovrebbe sempre essere effettuata una valutazione dell’interesse superiore del minore; chiede inoltre che sia fornito sostegno ai sopravvissuti alla violenza di genere”.

“Evidenzia che le evacuazioni dovrebbero sempre essere effettuate nel rispetto di misure speciali che tengano conto dell’interesse superiore del minore, e che dovrebbe essere necessario il consenso dei genitori o delle persone responsabili della loro custodia”

“Sottolinea l’importanza di mettere in atto una strategia dell’UE volta a intensificare l’azione umanitaria sul campo per soccorrere le famiglie e i bambini, in particolare i minori vulnerabili, compresi i minori provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, quelli che si trovano in strutture di assistenza istituzionale, presso famiglie affidatarie e in strutture ospedaliere, nonché i minori con disabilità, gli orfani e i minori non accompagnati, soprattutto nelle zone di combattimento”.

“Sottolinea l’importanza di cooperare strettamente con le autorità ucraine e le pertinenti organizzazioni internazionali e non governative per registrare e identificare i minori che entrano nell’UE da strutture di assistenza istituzionale in Ucraina al fine di prevenire il traffico di minori, l’adozione illegale e altri possibili abusi, nel pieno rispetto delle norme dell’UE in materia di protezione dei dati; sottolinea l’importanza di monitorare il benessere e il luogo in cui si trovano tali minori dopo il loro arrivo nell’UE”

Chiede che i minori non accompagnati e separati e i minori provenienti da contesti di assistenza istituzionale in Ucraina siano immediatamente inclusi nei sistemi di monitoraggio dei servizi sociali e di protezione dei minori negli Stati membri di accoglienza, al fine di agevolare il ricongiungimento familiare qualora sia nel loro interesse superiore in futuro e di vigilare sull’assistenza loro fornita al fine di garantirne la sicurezza e la protezione;

Condizioni di accoglienza e bambini vulnerabili

La risoluzione sottolinea ancora come i bambini abbiano “il diritto e l’esigenza innata di essere vicini ai propri genitori o a un prestatore di assistenza permanente”.

Evidenzia l’importanza di “non separare fratelli e sorelle, nonché, di conseguenza, l’importanza di accogliere i minori non accompagnati in alloggi familiari e comunitari, al fine di consentire a tutti i bambini di non crescere in istituto, ma in famiglia e in comunità, evitando in tal modo inutili separazioni familiari; sottolinea che, nel caso dei minori non accompagnati, dovrebbe essere data priorità all’affidamento familiare o ad altri tipi di assistenza a livello di comunità e che, laddove ciò non fosse possibile, i minori dovrebbero essere collocati in strutture distinte da quelle per gli adulti”.

“Invita gli Stati membri a garantire che venga rapidamente nominato un tutore per tutti i minori non accompagnati all’arrivo nel loro primo Paese, indipendentemente dalla loro nazionalità o dal loro status di immigrazione … raccomanda vivamente la nomina di tutori temporanei nel contesto delle frontiere, al fine di garantire un adeguato trasferimento delle responsabilità ai sistemi nazionali di protezione dei minori”

L’importanza della società civile nell’accoglienza

“Pone in rilievo l’importanza delle comunità locali, dei Comuni e delle organizzazioni della società civile in prima linea per l’accoglienza, l’alloggio e l’accesso all’istruzione per i bambini e i giovani”.

“Elogia e riconosce il ruolo essenziale della società civile in materia di accoglienza, alloggi, prestazione di assistenza umanitaria, assistenza legale e inclusione sociale dei bambini e dei giovani in fuga dalla guerra. Ricorda che le autorità non possono contare unicamente sui cittadini e sulle organizzazioni della società civile per organizzare l’accoglienza e la protezione dei minori in fuga dall’Ucraina; evidenzia l’importanza del controllo da parte delle autorità degli Stati membri sull’accoglienza dei minori non accompagnati”.

Sostegno psicologico e sanitario

“Invita la Commissione a contribuire a rafforzare i sistemi di protezione dei minori nei Paesi ospitanti al fine di migliorare il sostegno psicologico e l’accesso ai servizi di base, quali l’istruzione e la sanità, per i minori in fuga dall’Ucraina, alle stesse condizioni previste per i bambini nei Paesi ospitanti, e a istituire meccanismi di ricollocazione che diano priorità al ricongiungimento familiare e alla ricollocazione dei minori vulnerabili e di altri soggetti per ridurre la pressione sui Paesi vicini”

“Sottolinea la necessità di sostenere i sistemi sanitari dei Paesi ospitanti al fine di assicurare la continuità dell’assistenza ai bambini e ai giovani in fuga dall’Ucraina, in particolare fornendo medicinali essenziali, ad esempio per i pazienti affetti da HIV, cancro e malattie rare; invita gli Stati membri a coordinare gli sforzi con l’UNICEF e l’Organizzazione mondiale della sanità per garantire la vaccinazione dei bambini e dei giovani in fuga dall’Ucraina contro le principali malattie, tra cui la polio, il morbillo e la COVID-19”

Ricongiungimento familiare

“Invita gli Stati membri a gestire i casi di tutti i minori fuggiti dall’Ucraina e temporaneamente a loro carico, con l’obiettivo ultimo di favorire il ricongiungimento familiare… laddove il ricongiungimento fisico non sia immediatamente possibile, i contatti dovrebbero essere mantenuti o ripristinati quanto prima, anche con fratelli e sorelle o con la famiglia allargata”.

“Invita gli Stati membri a interrompere le adozioni di minori al fine di evitare una separazione ulteriore o permanente dei minori dai genitori e dalle famiglie, in contrasto con il loro interesse superiore”.

Ricollocazione

Invita la Commissione ad aiutare gli Stati membri vicini a effettuare valutazioni individuali dell’interesse superiore dei minori e, qualora siano accompagnati da un adulto, che si tratti di un familiare, di un parente o di un patrocinatore privato, ad assicurare che sia posto in essere un adeguato sistema di controllo delle famiglie ospitanti, al fine di fornire protezione ai minori e garantire che questi siano trasferiti in condizioni di sicurezza nelle loro famiglie ospitanti”.

Integrazione e scuola

L’Europa “riconosce le sfide cui devono far fronte gli Stati membri per l’integrazione dei discenti nei loro sistemi di istruzione e formazione; esorta gli Stati membri a integrare rapidamente i discenti di qualsiasi età nei principali programmi di apprendimento formale, informale e non formale e a fornire sostegno educativo specializzato a coloro che hanno esigenze supplementari, compresi i bambini appartenenti a comunità emarginate come i rom, al fine di limitare l’abbandono scolastico ed evitare la segregazione nell’istruzione, che porta all’esclusione sociale e alla discriminazione; riconosce che le barriere linguistiche potrebbero ostacolare l’iscrizione a scuola dei bambini che fuggono dall’Ucraina e il loro rendimento scolastico; invita pertanto la Commissione a sostenere le autorità nazionali degli Stati membri nel garantire l’interpretazione gratuita, corsi di lingua specifici e altri programmi speciali per l’assunzione di insegnanti ucraini nonché di insegnanti che parlano l’ucraino e/o lingue minoritarie pertinenti”

“Invita gli Stati membri a garantire alloggi adeguati e sicuri per tutte le persone in fuga dall’Ucraina; invita gli Stati membri a fornire in via prioritaria alloggi permanenti ai minori e alle loro famiglie a rischio di trovarsi senza una fissa dimora e a includere nei piani d’azione nazionali relativi alla garanzia per l’infanzia soluzioni abitative per i minori colpiti da privazione abitativa e grave esclusione abitativa; invita gli Stati membri a garantire che ogni bambino e giovane in fuga dall’Ucraina abbia accesso all’acqua corrente, ai servizi igienico-sanitari e alle strutture per l’igiene personale, sia a casa che a scuola”.