Garlatti (Garante Nazionale Infanzia): “Per affrontare l’emergenza, occorre aumentare il numero degli assistenti sociali e limitare il turn over”

L’ Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza in una audizione al Parlamento evidenzia come, nell’ attuale situazione emergenziale, sia necessario “garantire una presa in carico delle famiglie tempestiva e continuativa”

In questo difficile e lungo periodo di lotta al coronavirus, tra isolamento e misure di contenimento della pandemia, non è stata solo stravolta la nostra quotidianità, ma anche le attività dei servizi sociali, così delicate ed essenziali nel sostenere i minori più vulnerabili, hanno subito un forte rallentamento.
L’aumentato bisogno di assistenza ha costretto gli assistenti sociali a cambiare il loro modo di operare –  ha sottolineato Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in un’audizione alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza- e ha fatto emergere le criticità di un sistema in parte già in difficoltà. L’esperienza maturata può risultare preziosa perché ha evidenziato la necessità di investire nella formazione, sia per sapersi avvalere delle opportunità offerte dalla tecnologia sia, soprattutto, per acquisire in maniera strutturale la capacità di gestire le emergenze, dalle pandemie ai terremoti”.

Cosa si può fare per ottimizzare la cura e la presa in carico “tempestiva e continuativa” delle famiglie?

La formazione è davvero importante, ma da sola non basta.
Gli enti locali devono garantire una presa in carico delle famiglie tempestiva e continuativa– sottolinea la Garlatti – In tale ottica, va aumentato il numero degli assistenti sociali e limitato il turn over, inoltre non andrebbe esternalizzato il servizio sociale professionale chiamato a intervenire nei procedimenti civili e amministrativi di competenza del Tribunale per i minorenni.  Vanno poi tenuti distinti i soggetti che svolgono la valutazione preliminare da quelli che prendono in carico i casi”.
Tra gli altri spunti forniti dalla Garlatti anche la valorizzazione del ruolo del terzo settore e l’implementazione delle banche dati sulle persone di minore età.