Il figlio vuole stare con il padre. Che valore ha per il giudice la volontà espressa dal minore?

Spettabile Redazione,

mi chiamo Mario e sono papà di un bambino di 13 anni. Da alcuni mesi sono separato da mia moglie e mio figlio è rimasto a vivere assieme a lei. Il bimbo però ha espresso più volte la volontà di venire ad abitare in casa con me.

Il giudice può tenere conto della volontà espressa dal bambino ancorché minorenne di essere collocato presso la mia abitazione?

Grazie

Mario

 

Gentilissimo Mario,

la questione da lei proposta è stata recentemente toccata dal Tribunale di Cosenza.

Con decreto n. 5786/2020 il Tribunale infatti si è pronunciato su una vicenda che ha visto contrapposti una coppia di separati in relazione all’affidamento e collocamento della prole.

Nel caso trattato le due minori di 13 e 11 anni erano in regime di affido congiunto con collocamento presso la madre, ma esprimevano la volontà di vivere con il padre.

Il giudice, vista l’età delle ragazze ha ritenuto corretto rispettare la volontà delle  minori, espressa reiteratamente, sulla scelta del genitore collocatario, il mancato ascolto della volontà delle minori, si legge nel decreto, avrebbe potuto “portare ad effetti controproducenti e, addirittura, dannosi”.

Ad avallare la scelta è anche intervenuta la relazione del Consulente tecnico d’ufficio del giudice.

Per controbilanciare la decisione di collocamento prevalente presso il padre, il giudice ha deciso inoltre tempi di frequentazione paritetici con entrambi i genitori che provvederanno in maniera diretta al loro mantenimento, mentre le spese straordinarie  saranno divise tra i due al 50%.

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Staff AIBC