In assenza di una legge sull’affido internazionale, scatta la pericolosa “accoglienza fai da te”

Il bene va fatto bene. Ai.Bi. in collaborazione con Faris organizza webinar di formazione per un’accoglienza seria e professionale

In assenza di chiari punti fermi legislativi c’è il rischio che alcuni se ne approfittino. E’ quello che sta succedendo in questi giorni: tra whatsapp e email sono decine se non centinaia gli appelli aleatori di chi invita ad accogliere in casa propria bambini, soli, con le loro mamme se non addirittura famiglie.Appelli che fanno breccia nel cuore e nella buona volontà di chi vedendo ogni giorno i telegiornali con le terribili immagini che arrivano dall’Ucraina di intere famiglie in fuga, vuole mettersi a disposizione. Ma non sapendo bene come, ecco che “è facile preda” di appelli di varie realtà che si fanno da tramite per accogliere bambini in casa

Questa è la normale e ovvia conseguenza dell’assenza di una legge sull’affido internazionale che, qualora ci fosse, detterebbe regole chiare e soprattutto indicherebbe requisiti obiettivi da rispettare sia da parte degli enti e associazioni “proponenti” sia per i privati cittadini che opportunamente informati e formati potrebbero così rendersi utili per un’accoglienza seria, professionale e dignitosa.
Alcuni messaggi riportano addirittura la possibilità di “tornare a casa con il ‘proprio’ bambino”. Niente di più grave e pericoloso.

Non a caso si è espresso perfino l’Associazione italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia, che ha diramato un comunicato in cui si invitano le autorità preposte alla protezione dei minori, nonché le Autorità giudiziarie minorili, a: “Monitorare e validare le molteplici iniziative già in atto, al fine di rendere tracciabili tutti i minori ucraini variamente giunti in Italia, scongiurandone la possibile sparizione e il possibile sfruttamento”. Si esprime, quindi, forte preoccupazione, condiviso da associazioni e enti a tutela dell’infanzia, rispetto al rischio che questi minori provati da stress e dolore, corrono una volta arrivati in un Paese straniero e sconosciuto.

Il bene va fatto bene

Ai.Bi., pertanto, invita a segnalare ogni caso sospetto di cui si viene a conoscenza; nel frattempo, insieme ad associazioni nei territori, alle prefetture, alla Protezione Civile, continua in prima persona il suo impegno in termini di supporto umanitario e accoglienza.
Ma siccome in questi casi, mai è troppo, allora per fare maggiore chiarezza, Ai.Bi., in collaborazione con Faris, Family Relationship International School, la scuola di relazioni familiari dell’Associazione, organizza continuamente webinar gratuiti, in cui dare le corrette informazione non solo su quanto sta accadendo ma anche su cosa nel concreto – e nella piena legalità – è possibile fare per aiutare davvero e accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina.
Perché accogliere non è solo “aprire una porta”, ma è fornire anche un’assistenza adeguata e professionale a chi ha perso tutto, ha vissuto traumi e fatiche inimmaginabili e si ritrova in un Paese sconosciuto e straniero a ripensare il suo futuro

I webinar sono gratuiti e li stiamo organizzando quasi quotidianamente per dare risposta a tutti quelli che ci contattano.  Se non trovi posto subito, abbi pazienza e monitora il sito FARIS, cerchiamo di organizzarne il più possibile.
Ai.Bi. c’è e non abbandonerà nessun bambino, mamma e famiglia che avrà bisogno di una corretta e formata accoglienza.

Ai.Bi. – Amici dei bambini ha messo in campo una campagna dedicata alla crisi ucraina: BAMBINIxLAPACE, alla quale chiunque può partecipare scegliendo una delle varie modalità di aiuto e vicinanza alle famiglie e i bambini ucraini. Perché, ora, il loro futuro dipende anche da te”.