Si possono tirare schiaffi ai propri figli?

Buongiorno,

recentemente ho letto che dare degli schiaffi ai figli a finalità educative potrebbe essere ritenuto un illecito, una violenza nei confronti del minore.

Si tratta di una notizia fondata?

Giancarlo

Caro Giancarlo,

la Corte di Cassazione, con la recente sentenza 22045 del 2020 ha condannato una madre che aveva dato uno schiaffo alla figlia. Ma la condanna si è verificata, come spiega la sentenza, non tanto per la schiaffo dato alla figlia, quanto per la frase: “Te la faccio pagare quando ti becco senza tuo padre”, che la donna aveva pronunciato. A essere condannata, quindi, è stata la minaccia di future sberle alla ragazza.

In generale, comunque, la legge non può dire ai genitori come educare i propri figli. Ma ci sono però delle norme da osservare. A essere proibito è infatti l’abuso dei mezzi di correzione. Lo stabilisce l’articolo 571 del codice penale, il quale sancisce che “chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi” e che, “se dal fatto deriva una lesione personale, si applicano le pene stabilite negli articoli 582 e 583, ridotte a un terzo; se ne deriva la morte, si applica la reclusione da tre a otto anni.”

La norma quindi è chiara. Non si possono tirare schiaffi ai propri figli senza delle ragioni valide, magari per sfogare la propria rabbia. Se, peraltro, la condotta è reiterata, il rischio è di incorrere nell’accusa per il reato di maltrattamenti previsto dall’art. 572 del codice penale. Sono prescrizioni, queste, che non valgono ovviamente se il figlio è maggiorenne, perché, in quel caso, non è più sottoposto all’autorità del genitore e quindi uno schiaffo sarebbe giocoforza una forma di violenza.

Citiamo, per curiosità, altre due sentenze. La prima: nel dicembre del 2019 il Tribunale di Rimini ha assolto un padre, accusato per il reato di abuso dei mezzi di correzione, per aver dato due schiaffi e un calcio nel sedere alla figlia quattordicenneche era stata trovata a bighellonare in giro per la città con il fidanzato maggiorenne, anziché essere a scuola. In questo caso è stato evidentemente identiticato il valore “educativo” del gesto. La seconda sentenza, di tenore opposto, è la 18706 del 2020 della Cassazione, che ha condannato un padre che aveva colpito sua figlia con il cucchiaio per maltrattamenti spiegano che “l’uso della violenza per fini correttivi ed educativi non è mai consentito.”

Questa sentenza mostra come, a livello di orientamenti, i vecchi metodi educativi incontrino sempre meno il favore dei giudici . Ciò che ci preme però sottolineare dal nostro punto di vista è però come esistano metodi educativi sicuramente più efficaci del classico scapaccione. Sappiamo che spesso i nostri figli abusano della nostra pazienza… e a volte non ce la facciamo proprio più! Proprio per questo, il nostro consiglio è che i genitori cerchino nuove occasioni formative e gruppi di confronto per trovare nuove modalità educative da mettere in atto con i propri figli.

Se vuole conoscere le nostre proposte rivolte ai genitori, o semplicemente approfondire l’argomento, non esiti a contattarci al 3400088431 oppure richieda un appuntamento all’indirizzo mail cefam@coopaibc.it

Cordiali saluti,

Cooperativa Sociale AIBC