La scuola a distanza e l’importanza del “compagno di banco”

Cosa stanno perdendo i nostri figli senza avere più al loro fianco un compagno di banco? Come recuperare i tre valori fondamentali indicatori della crescita personale di ogni minore?

Quanto sta influendo questa pandemia sulla nostra vita, ma soprattutto su quella dei nostri figli? Aprendo le pagine dei giornali si sente parlare ogni giorno di ragazzi annoiati, persi dentro lo schermo di un telefonino, soli.

E se il dibattito sulla scuola infiamma politica e società civile,  tra sicurezza e qualità dell’istruzione, gli esperti rivendicano l’importanza del contatto umano, della socialità, del rapporto con i propri coetanei , per la crescita dei nostri ragazzi.

Contatti di cui i giovani si sono visti privare a causa della pandemia. Come quello del “compagno di banco” simbolo dei legami importanti che si intrecciano nelle aule scolastiche, imparando valori fondamentali quali la condivisione, la lealtà e la responsabilità.

A raccontarlo è Isabella Piro in un bell’articolo sul web magazine vinonuovo.it  di cui riportiamo uno stralcio:

un compagno di banco non è soltanto uno studente con cui condividiamo la dimensione spazio-temporale della scuola. No, il compagno di banco è lo specchio di noi stessi, è colui che ci permette di comprendere come procede la nostra crescita personale perché ce la mostra “di riflesso” e ci permette di correggerne la rotta, se necessario.

Oggi vedo i miei nipoti, di 14 ed 11 anni, seguire le lezioni on line, tramite la Didattica a distanza, e provo una gran pena. La perdita del “compagno di banco”, infatti, a mio parere è una delle conseguenze umanamente più gravi della pandemia e delle sue ripercussioni sulla scuola. Dal compagno di banco, infatti, si imparano soprattutto tre cose:

 La condivisione

 Dai centimetri del banco ai libri, dai suggerimenti durante le interrogazioni alle chiacchiere della ricreazione, dai panini comprati in due ai passaggi in motorino, il compagno di banco ti ricorda che non sei mai solo e che tutto ciò che hai non è solo tuo, ma anche dell’altro.

 La lealtà

 Tra compagni di banco ci si supporta sempre, anche se non si è d’accordo con quello che l’altro fa o pensa. Anzi, spesso la franchezza e la sincerità che si ha con chi ci siede accanto, in un’aula scolastica, non la si ha con nessun altro. Essere leali con il compagno di banco, in fondo, significa essere leali con se stessi.

 La responsabilità

 Tra compagni di banco “ci si guarda le spalle”, sempre. Ognuno veglia sulla sicurezza dell’altro perché è un modo per sentirci noi stessi al sicuro”.