Ansia, depressione, difficoltà relazionali: un rapporto di Gemelli e Unicef il 39% afferma dei ragazzi coinvolti ha un disturbo psicologico, ma anche che l’aiuto psicologico può fare la differenza
La pandemia ha avuto effetti negativi sulla salute mentale e sul benessere psicosociale di molti bambini e adolescenti, che hanno dovuto affrontare situazioni di isolamento, stress, ansia e difficoltà affettive e relazionali.
Il progetto #Withyou- La psicologia con te
Per questo, la Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs e Unicef hanno realizzato il progetto #Withyou- La psicologia con te, un percorso di sostegno psicologico e di empowerment dedicato a pre-adolescenti e adolescenti e alle loro famiglie.
Il progetto, durato un anno, ha coinvolto oltre 1500 giovani e 1900 genitori, offrendo loro percorsi di valutazione, presa in carico integrata, focus group e attività di prevenzione sulla salute mentale e il benessere psicosociale nelle scuole superiori. I risultati del progetto sono stati resi noti stamane nel corso di un evento a Roma in cui è stato presentato anche il video della missione realizzata dal testimonial dell’Unicef Federico Cesari per conoscere alcuni dei ragazzi e degli operatori coinvolti nel progetto.
L’indagine
I dati emersi dal rapporto sono preoccupanti, ma anche incoraggianti. Il 39% dei giovani presi in carico presenta una sintomatologia affettiva ansioso-depressiva, mentre il 18% presenta un disturbo esternalizzante, come comportamento dirompente o aggressivo. Il 47% del campione ha un disturbo specifico di apprendimento (Dsa) e correlato disordine psicologico, mentre il 53% restante presenta altre condizioni, tra cui disturbi del neurosviluppo, come disabilità intellettiva o disturbo dello spettro dell’autismo.
Tuttavia, grazie all’intervento psicologico offerto dal progetto, si è registrato un miglioramento significativo nella gravità clinica percepita dai ragazzi e dalle famiglie, che sono passati da un livello medio grave del 31% a un 16% e da un livello moderato del 19% a un 8%. Inoltre, il grado di soddisfazione risulta essere del 98% per i genitori e al 96% per i ragazzi. In nessun caso si è avuto un abbandono del trattamento.