Bullismo: il gioco diventa terapia

Continuano ad aumentare i casi di bullismo in Italia, dove 7 bambini su 10, subiscono ogni giorno una qualche forma di bullismo e cyber bullismo

Il problema del bullismo, tra i giovani e gli adolescenti, è un aspetto grave e purtroppo frequente, difficile da affrontare. Si stanno cercando metodologie efficaci, per responsabilizzare coloro, che sono coinvolti in questo fenomeno.

Secondo uno studio di “Internazionale Bullismo Senza Frontiere”, condotto tra gennaio 2021 e febbraio 2022, continuano ad aumentare i casi di bullismo in Italia, dove 7 bambini su 10, subiscono ogni giorno una qualche forma di bullismo e cyber bullismo.

In Italia, negli ultimi 5 anni le molestie dovute al bullismo o al cyberbullismo, sono in crescita, raggiungendo per il periodo 2021-22, il numero di 19.800 casi gravi. È quindi importante cercare di contrastare questo fenomeno.

Il Dipartimento per le politiche della famiglia, definisce il bullismo e il cyberbullismo “Prevaricazione psicologica e/o fisica, da parte di un ragazzo nei confronti di un compagno o di un coetaneo, che comporta la svalutazione dell’identità di quest’ultimo”.

Tra i vari interventi proposti, per contrastare questo fenomeno, purtroppo ampiamente diffuso, il web magazine VITA., ci fa conoscere “Una innovativa metodologia di supporto clinico per sconfiggere la violenza tra i più giovani, che utilizza gli stessi video giochi commerciali. A idearla, lo psicologo e psicoterapeuta Francesco Bocci, per il quale i videogiochi possono insegnare empatia, competenze sociali ed emotive, all’interno di una sessione di gioco, con la guida e l’aiuto di un terapeuta“.

Secondo Bocci, non si diventa bulli per quanto visto sui videogiochi, film ecc., ma ci sono dinamiche familiari di trascuratezza, vissuti traumatici e abbandoni importanti. Gli strumenti della video game terapy, sono video, che con la supervisione di un terapeuta, sono in grado di facilitare la sconfitta del bullismo, perché dialogando con il videogioco, il ragazzo  “può trovare una modalità di immedesimazione tramite il Flow (flusso), tale da riuscire a liberarsi, con l’aiuto e la guida di un terapeuta, durante la sessione di gioco, di quelle emozioni da “bullo”, come rabbia, vergogna, odio e soprattutto il vissuto di impotenza, per poter dare quindi di conseguenza, ad esse una connotazione e collocazione diversa, rispetto all’agito impulsivo, che avviene nella realtà quotidiana con i più deboli“.

Il terapeuta, ha il compito, di utilizzare la storia del videogioco, per operare un processo di trasformazione e terapeutico.

Il fare giocando permette […] di far rivivere proiezioni e identificazioni, come anche vissuti emotivi, traumi passati, ricordi di infanzia, senza rimanere incastrati in essi“. Giocare per guarire, un nuovo approccio per facilitare la terapia del bullismo, nei nostri ragazzi.