Da quando è stato introdotta, l’Amministrazione di Sostegno, misura di tutela per le persone con infermità o menomazione fisica o mentale, sta riscuotendo una certa fortuna
Introdotta dalla legge 9 gennaio 2004, n. 6, l’amministrazione di sostegno è misura di protezione per tutelare persone che, a causa di un’infermità o di una menomazione fisica o psichica, sono nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi.
La norma propone un cambio di paradigma nell’approccio alla tutela giuridica, facilitando il processo decisionale della persona con disabilità e aiutandola a realizzare le proprie volontà.
A chi spetta la tutela
In concreto, la misura è stata disposta in favore di un’ampia categoria di beneficiari, tra i quali:
persone affette da infermità mentali e menomazioni psichiche.
Le patologie psichiatriche prese in considerazione sono: ritardo mentale, sindrome di down, autismo, malattia di Alzheimer, demenze, abuso di sostanze stupefacenti e altri tipi di dipendenza, persone affetta da infermità fisiche, come ictus, malattie degenerative o in fase terminale.
L’analisi delle esperienze di amministratore di sostegno
La rivista “Studi Zancan. Politiche e servizi alle persone” ha pubblicato un numero monografico, dal titolo Monitoraggio e ricognizione nazionale delle esperienze di amministratore di sostegno, che propone un’analisi delle esperienze di amministrazione di sostegno.
Da quando è stato inserito nel Codice Civile, l’istituto dell’Amministrazione di Sostegno (AdS), pur essendo stato applicato in modo disomogeneo nelle differenti Regioni, ha riscosso una certa fortuna, passando da 12.583 AdS nel 2005 a 58.929 nel 2021.
Lo studio propone un monitoraggio dell’attuazione, a livello regionale, della Legge 6/2004, con particolare riferimento a 7 Regioni (Abruzzo, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Sardegna, Umbria e Veneto).
Secondo l’analisi, ci sarebbe tendenza per la quale alla crescita delle AdS corrisponde la diminuzione delle interdizioni e inabilitazioni.