Nuovo lockdown. Gli adolescenti ora rischiano la “pandemic fatigue”

Allarme per la salute mentale dei più giovani per i quali e’ difficile accettare di essere nuovamente rinchiusi in casa

Lo ha detto anche la nota psicologa Silvia Vegetti Finzi, in un’intervista al quotidiano Il Mattino. La seconda ondata, non già del Coronavirus, ma delle chiusure per fermare i contagi, rischiano di generare tensioni per i ragazzi, che già hanno trascorso la primavera blindati in casa. E, in un certo senso, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di tenere in considerazione i giovani e i bambini in questa nuova fase, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “I bambini, come gli adulti, che a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 devono affrontare cambiamenti importanti nel loro quotidiano, possono risentirne perché ansia e preoccupazione possono colpire anche i più piccoli. La sfida che dobbiamo affrontare è quella di infondere ai nostri giovani serenità informandoli su ciò che avviene nel mondo e preservarli dall’inquietudine“, ha detto Mattarella.

Un’allarme, quello per la salute mentale dei più giovani, che è stato riportato, in un’intervista a Coratolive.it, anche dallo psicologo e psicoterapeuta Aldo Di Gioia. “Dopo alcune settimane in cui la tensione, lo stress erano diminuiti, ci ritroviamo a dover ripensare ad un’eventuale periodo che potrebbe far restare tutti a casa e trascorrere la maggior parte del tempo isolati, se non con incontri online e soprattutto senza certezza sulla durata di questo nuovo isolamento“, ha detto. “Non c’è stato il tempo di elaborare quanto in precedenza accaduto e già ci ritroviamo a fare i conti con nuove restrizioni, ma con uno spirito differente. Non riusciamo ad accettare un’altra volta le regole senza provare rabbia, frustrazione, ansia o al contrario apatia e demotivazione. Abbiamo meno voglia di reagire, di affrontare e gestire la paura, come accaduto nei mesi scorsi quando abbiamo imparato ad essere vicini, ad affrontare, per la prima volta, un momento di panico generale con la condivisione di questo stato di allarme generale, tanto da stare vicini, quando ad esempio, si sostava sui balconi e ci si emozionava cantando tutti insieme. Si ha paura per la perdita della sicurezza economica, le aziende stanno vivendo queste restrizioni con rabbia, aggressività, imprenditori e padri di famiglia che vedono crollare le proprie attività. Si ha timore di perdere tutte le occasioni di stare insieme, di socializzare, si teme per la salute”, ha aggiunto lo psicoterapeuta. 

Per alcuni tutto questo si può tramutare in quel che si chiama ‘pandemic fatigueche, secondo l’Oms, è la risposta più prevedibile e naturale ad uno stato prolungato di crisi, e porta a forte apatia e demotivazione, toglie le forze per svolgere le più elementari attività quotidiane perché la mente le ritiene troppo faticose”, ha spiegato ancora Di Gioia. “Gli adolescenti, chiamati a dover tornare alla didattica a distanza potrebbero rivelarsi particolarmente irritabili, o isolarsi per ritrovare gli amici almeno virtualmente. I genitori devono riorganizzarsi con il lavoro, gli impegni e non lasciare i ragazzi a gestire il malessere da soli. Una situazione che in primavera, nonostante le difficoltà, ha portato ad un cambiamento nelle relazioni e nelle dinamiche familiari, ad un ritrovato dialogo genitori-figli con la presenza reale di tutti i membri della famiglia, ma che in una situazione di forzatura può alimentare tensioni e conflitti“, spiega, nel medesimo articolo la psicoterapeuta famigliare Daniela Sannino.


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