Giovani sempre più insoddisfatti. Lo dice il rapporto Istat

Dal 2019 al 2021 è raddoppiata la percentuale di adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale. Nel 2019 erano il 3,2% del totale, appena due anni dopo, nel 2021, il dato è schizzato al 6,2%

 Circa 220 mila ragazzi tra i 14 e i 19 anni si dichiarano insoddisfatti della propria vita e vivono in una condizione di scarso benessere psicologico.

È questo il drammatico dato che emerge dal rapporto sul Benessere equo e sostenibile presentato dall’Istat e reso noto anche da Famiglia Cristina.

 Dalla ricerca si evince come dal 2019 al 2021 sia raddoppiata la percentuale di adolescenti insoddisfatti e con un basso punteggio di salute mentale. Nel 2019 erano il 3,2% del totale, appena due anni dopo, nel 2021, il dato è schizzato al 6,2%

Gli stessi fenomeni di bullismo, violenza e vandalismo a opera di giovanissimi – ha spiegato Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, come riportato dal web magazine- che negli ultimi mesi hanno occupato le cronache, sono manifestazioni estreme di una sofferenza e di una irrequietezza diffuse e forse non transitorie

Il prolungato isolamento tra le cause della diffusione di questo malessere

Un malessere che sembra aver trovato terreno feritile anche nell’isolamento e nella mancanza di opportunità sociali con cui gli adolescenti hanno dovuto fare i conti durante questo lungo periodo pandemico.

Su Famiglia Cristiana si apprende che sembra essere diminuita in maniera evidente, anche la soddisfazione dei giovanissimi per le relazioni sociali. “Sembra di essere tornati – spiega il web magazine- a una nuova versione degli “Indifferenti” di Moravia, che è degli anni ‘20. I nuovi “Michele Ardengo”, incapaci di provare sentimenti ed emozioni di fronte alla vita, sono tra noi”.

Occorre riformulare politiche che mettano davvero al centro i giovani, destinare risorse e la giusta attenzione che meritano, per il benessere e il futuro del Paese.