Lo spazio neutro Beniamino è messo a disposizione dalla cooperativa AIBC, per facilitare un incontro tra genitori e figli, in un ambiente il più accogliente e familiare possibile.
I bambini che vivono al di fuori della propria famiglia di origine, hanno l’opportunità, qualora ritenuto possibile, di recuperare e rinsaldare il legame affettivo con la propria mamma, il proprio papà, ma anche con altri membri stretti ed importanti del proprio nucleo familiare, come gli zii ed i nonni, incontrandoli e vivendoli, quasi come “a casa”, all’interno di un luogo protetto, accogliente e professionale: lo spazio neutro.
Ma in che cosa consiste questo spazio?
Lo spazio neutro è un luogo imparziale, dove le esigenze del bambino sono sempre e costantemente al centro. Un luogo protetto di incontro per i figli e i genitori che si vedono costretti a ridefinire il proprio rapporto a causa della separazione del nucleo familiare, dovuta alla necessaria tutela del minore da situazioni di pericolo e violenza.
“In molti casi – spiega Valentina Bresciani, responsabile pedagogico delle strutture di accoglienza della Cooperativa Sociale AIBC- osserviamo genitori che a loro volta non sono mai stati figli, non hanno mai sperimentato l’amore sano, genuino ed equilibrato fra un genitore e figlio e di conseguenza non sanno come si fa. Per dare una nuova occasione per far sì che ogni bambino abbia la possibilità di vivere con la propria famiglia, occorre tentare tutte le strade”.
A volte ci si incontra solamente per un’ora al mese, a volte di più…
Lo spazio neutro Beniamino è messo a disposizione dalla cooperativa AIBC, per facilitare un incontro tra genitori e figli, in un ambiente il più accogliente e familiare possibile. Ha le sembianze di un piccolissimo monolocale, dove c’è la possibilità di avere un piano cottura, un angolo con i giochi e uno per le coccole.
Il servizio è collocato al piano terra ed è composto dalla stanza dell’incontro, una sala d’aspetto ed una sala di osservazione. La stanza dell’incontro ha un’entrata individuale ed una collegata alla sala d’aspetto, la quale a sua volta, oltre all’accesso sulla sala degli incontri, ha un’entrata indipendente interna ed una che va direttamente all’esterno della struttura. “Per una loro maggiore tutela – spiega Valentina Bresciani –è stata pensata anche un’uscita di emergenza per le situazioni in cui lo stare in quella stanza per il bambino non è il suo bene”.
La sala dell’incontro è inoltre provvista di uno specchio unidirezionale, utile per l’educatore, per osservare le dinamiche familiari senza essere presente in stanza ed assicurarsi, in tal modo che il bambino stia bene e sia sereno oltre che per fornire stimoli e suggerimenti al genitore.
“È importante – conclude Valentina Bresciani – monitorare e osservare la modalità di approccio, la modalità di ascolto, la modalità di gestione del tempo che utilizza il genitore. Viene pensato e strutturato un progetto, che prevede fasi diverse, per accompagnare i genitori a vivere bene questi momenti, mettendo sempre al centro il bambino”.
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