Allarme suicidi: richieste di aiuto aumentate del 55%. E’ la quinta causa di morte tra i giovani

Secondo dati dell’Istituto superiore di Sanità, la richiesta d’aiuto è aumentata del 55% rispetto al 2020

Il 10 settembre, è stata la giornata mondiale, dedicata alla prevenzione del suicidio. DiRE ricorda come l’ordine degli psicologi, sottolinei che questo dramma sia la quinta causa di morte tra gli adolescenti (10-19 anni).

In Italia si hanno in un anno circa 4.000 morti per suicidio, con una incidenza molto alta per i giovani. La Consulta delle Società Scientifiche di Psicologia, da febbraio 2022, ha costituito una task force sulla prevenzione del suicidio, perché “solo con una grande e organizzata strategia, è possibile affrontare, questo dramma“.

L’OMS (informa il centro Moses.it) in un recente report, ha indicato come nel periodo di osservazione, il suicidio sia la terza causa di morte degli adolescenti, mentre per l’Italia, fonti ISTAT si attestano sul 12% (15-29 anni).

L’OMS richiama i mass media ad usare una maggiore cautela, nel descrivere i casi di suicidio, evitando eccessivi dettagli e a non usare un linguaggio sensazionalistico oltre che non mostrare foto e video. Inoltre, viene proposta una limitazione alla disponibilità delle armi da fuoco, nelle case private, a limitare l’accesso a luoghi come ponti, ferrovie, balconi in luoghi pubblici, e rendere meno facile l’acquisto di farmaci che possono venire usati per suicidarsi e favorire l’accesso a servizi di supporto, per chi vive momenti di grave sofferenza.

Tra i fattori di rischio possiamo citare la depressione, l’uso di sostanze stupefacenti e alcolici, tentativi precedenti di suicidio, autolesionismo.

È necessario parlare con i ragazzi, quando si notano cambiamenti del comportamento, che a volte vengono stimolati dall’aver subito episodi di bullismo e in generale da situazioni, di difficoltà. In molti casi, il suicidio può essere prevenuto, riconoscendo i segnali d’allarme e non trascurandoli, aiutando il giovane con terapie opportune e facendolo sentire socialmente sostenuto.

Nurse24.it mette in evidenza che otto persone su dieci, che muoiono per suicidio, hanno fornito indizi che non sono stati colti. Vi è anche un’altra drammatica stima, ovvero che per ogni suicidio che si è compiuto, ve ne sono stati almeno 20, fortunatamente falliti.

Secondo dati dell’Istituto superiore di Sanità, la richiesta d’aiuto è aumentata del 55% rispetto al 2020, L’Association for Suicide Prevention, per il triennio 2021-2023, ha scelto lo slogan: AGIRE PER COSTRUIRE LA SPERANZA, perché secondo i promotori i comportamenti suicidi, possono essere individuati e prevenuti. SHNEIDMAN, uno dei più importanti studiosi, individua nel dolore mentale insopportabile, il fattore basilare del suicidio, collegato ad una frustrazione riguardante i bisogni primari.

Quindi prestiamo la massima attenzione, per tutte quelle persone e giovani in particolare, in cui notiamo cambiamenti nel loro atteggiamento abituale, non esitiamo a chiedere l’intervento di chi può aiutarli, è un’attenzione per salvare una vita.