Gli stereotipi di genere incidono, ancora oggi, sulla formazione delle donne

A causa degli stereotipi di genere vi è un gap che incide, principalmente, sulla presenza delle donne in ambito scientifico. Una delle cause primarie è il pregiudizio nelle stesse famiglie che ripongono più fiducia nella possibilità che i figli maschi lavorino nel mondo della scienza

Nella società attuale parlare di stereotipi o pregiudizi di genere può sembrare anacronistico, in realtà questi hanno trovato terreno fertile nel mondo dell’apprendimento. Negli ultimi anni, una delle principali priorità dell’istruzione è proprio cercare di contrastare le discriminazioni e le disparità di genere nell’educazione. Per esempio, secondo l’ultimo rapporto di Almalaurea, nonostante le donne rappresentino attualmente la maggioranza dei laureati, vi è un gap nei percorsi scientifici: la quota di laureate in ingegneria e scienza è ancora minoritaria.

Il gap di genere negli apprendimenti

Specialmente nei percorsi scientifici, le ragazze sono spesso sottorappresentate a causa di stereotipi di genere. Partire dalla scuola per abbattere questi pregiudizi è di fondamentale importanza per ridurre i gap negli apprendimenti. Ecco la situazione attuale:

–       Le ragazze sono sottorappresentate nei percorsi di studi scientifici.

–       Stereotipi di genere sono spesso alla base di questa tendenza, con un impatto diretto sugli apprendimenti.

–       Il gap massimo negli apprendimenti si raggiunge in V elementare: 13 punti di distanza tra il risultato di alunne e alunni.

–       52 su 117 le città dove sia studenti che studentesse superano la media nazionale nei test numerici.

–       Di queste, 39 si trovano nell’Italia settentrionale.

A cosa è dovuto il gap di genere nei percorsi scientifici

Vi è un gap occupazionale riconducibile, quindi, alla disparità nei percorsi educativi e, ancor più nel profondo, agli stereotipi di genere sul ruolo delle donne. I genitori hanno la tendenza ad avere maggiore fiducia nelle possibilità di figli maschi di lavorare in campo scientifico rispetto alle donne. 

Secondo un recente studio, pubblicato dalla rivista Science of Learning, non esiste alcuna differenza tra i due generi nel modo in cui il cervello elabora i processi matematici. Questo significa che si tratta solo di un pregiudizio diffuso e interiorizzato dalle famiglie e, purtroppo, anche dalle stesse bambine.

Le statistiche in Italia e nel mondo

Secondo un confronto internazionale fatto nel 2019, in 26 Paesi su 39 non vi sono differenze, in terza media, nelle competenze in matematica tra il genere maschile e femminile. In altri 7 Paesi, invece, la differenza è a vantaggio delle alunne, contro 6 Paesi con maschi a vantaggio: tra questi vi è l’Italia che, addirittura, con 12 punti di differenza risulta essere uno dei Paesi con il gap più ampio. Si tratta di un divario di genere più frequente a livello nazionale che internazionale, per questo motivo per contrastarlo va monitorato sul territorio.