Nostro figlio di due anni ancora non parla. Devo preoccuparmi?

Buongiorno,

nostro figlio ha già due anni e, purtroppo, ancora non parla. Devo preoccuparmi?

Giovanna

Cara Giovanna,

La gran parte dei genitori passa l’attesa prima della nascita, soprattutto del primo figlio, leggendo diversi manuali in cui vengono stabilite le tappe di sviluppo tipiche dell’età infantile, in modo da essere pronti a sostenere il raggiungimento degli obiettivi relativi lo sviluppo psicofisico, pensando a quale strategia, gioco o modalità siano meglio rispondenti per favorire le sue competenze.

Non sempre però tutti i bambini raggiungono le tappe di sviluppo secondo le “tempistiche” previste nei manuali.

Se vostro figlio di due anni ancora non parla, non vuol dire che per forza ci sia un problema. Ogni bimbo ha i propri tempi e le proprie modalità per affrontare i cambiamenti che vive e sente quotidianamente. Un suggerimento che possiamo offrire a voi genitori è quello di far vivere vostro figlio in un ambiente stimolante dove possiate raccontare tanto di voi, descrivere i particolari di un oggetto o di una situazione, giocando tanto con lui, leggendo storie senza che percepisca “l’obbligo” di dover parlare.

Questo, tuttavia, non vuol dire non monitorare questo aspetto. Avrete sicuramente accanto a voi tante figure che possono arricchire la vostra conoscenza di vostro figlio, ognuno con il proprio punto di osservazione. Gli educatori del nido, se lo frequenta, potranno esservi di aiuto nel valutare insieme quali strategie adottare, per esempio, o spiegarvi come si rapporta con i pari. Altro esempio: il pediatra può essere coinvolto nella riflessione per comprendere se sia opportuno, e già necessario, il valutare il supporto di uno specialista, come il logopedista o un’altra figura.

È mettendo insieme le diverse visioni di tutti gli adulti che si occupano di vostro figlio, che permette di avere lo strumento o capire quale sia l’intervento necessario che meglio risponde alle sue reali esigenze.

Il chiedere aiuto a professionisti quali pediatra, insegnanti o altri specialisti non è un sinonimo di gravi problematiche, ma piuttosto dell’attenzione e dell’amore che nutrite per vostro figlio. Inoltre, la vostra attenzione e percezione su vostro figlio permette di attivare la giusta risorsa al momento opportuno, per evitare che alcune sue difficoltà possano “cristallizzarsi” e quindi rendere più complicata una eventuale correzione.

Gli specialisti del CEFAM – Centro Europeo Formazione e Accoglienza Minori si mettono a disposizione fornendo la possibilità di una consulenza a voi genitori e facendo un’osservazione, insieme a voi, su vostro figlio, al fine di valutare se sia o meno opportuno attivare altri supporti. Potete contattarci al numero 3400088431 oppure scrivendo all’indirizzo mail cefam@fondazioneaibi.it.

Valentina Bresciani

Responsabile pedagogico delle strutture di accoglienza -CEFAM – Centro Europeo Formazione e Accoglienza Minori